In carcere per magliette e calzini

20 giugno 2012
Vado Ligure – Ieri pomeriggio hanno fatto razzia di magliette e calzini che hanno poi nascosto nella fodera della borsa, ovviamente dopo averli “ripuliti” dagli antitaccheggio per uscire indisturbate senza pagare dal “Decathlon” di Vado Ligure. Il piano delle due donne però non si è concretizzato grazie all’intervento dei vigilantes del negozio che, insospettiti dal loro atteggiamento, le hanno bloccate mentre stavano varcando l’uscita. Sono poi intervenuti anche i carabinieri che le hanno perquisite ritrovando la merce che era stata rubata. Gli articoli sportivi, per un valore di 216 euro, erano stati nascosti dalle due donne all’interno della borsa, appositamente sfoderata per creare una tasca “segreta”. Per le due donne è così scattato immediato l’arresto per furto. Le due donne questa mattina sono state processate per direttissima. Il giudice ha convalidato l’arresto e scarcerato le imputate che saranno però libere con l’obbligo di firma quotidiano. Il processo è stato poi rinviato a giovedì prossimo quando, con tutta probabilità, le due donne dovrebbero scegliere la via del patteggiamento.

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Pendolari della truffa

19 giugno 2012
Beinasco (To) – Sulla carta d’identità c’è scritta la loro professione: marittimo uno, chiromante l’altro. Per gli uomini dell’Arma, che li hanno fermati a Beinasco al centro commerciale Le Fornaci, sono truffatori specializzati in acquisti con carte di credito clonate. Il dato più curioso è che a Torino non hanno mai abitato. Erano arrivati qui apposta per portare a termine i loro «colpi». Sbarcati a Caselle alle 9,15 con un volo diretto, avevano già prenotato il ritorno su Catania alle 21,15. Pendolari della truffa. «Forse fanno parte di una banda internazionale», fanno sapere i militari. Si vedrà. Intanto il colpo che è costato il carcere ai due catanesi è saltato grazie all’attenzione delle guardie giurate del centro commerciale. In mattinata L.M. era entrato nella rivendita di cellulari Vodafone. Ha comprato un modello di telefonino di ultima generazione. Costo: 499 euro. Ha pagato con una carta rubata e se n’è andato. Dopo due minuti la società che gestisce le transazioni ha chiamato il negozio: i pagamenti sono rifiutati, la carta è clonata». I due uomini però erano già lontani. Nel pomeriggio decidono di fare il secondo colpo. Tornano a Beinasco, sempre alle Fornaci, e puntano – per la seconda volta – la rivendita Vodafone, poi scelgono la Wind. Il titolare del negozio li riconosce, chiama le guardie giurate che bloccano i due mentre camminano insieme nel corridoio centrale della shopville a caccia, probabilmente, di un altro bersaglio. Arrivano i carabinieri, chiedono i documenti, saltano fuori quattro carte clonate, documenti di identità falsificati. Lo stesso biglietto aereo di andata e ritorno è stato acquistato con carte contraffatte. Una volta in caserma, ricostruiti i fatti e visti i precedenti penali che gravano su entrambi, si è scelto per l’arresto disposto dal pm Furlan. Sono al vaglio dei militari decine di denunce e di filmati dei circuiti di videosorveglianza. I carabinieri stanno effettuando accertamenti per capire se le modalità dei colpi dei due truffatori pendolari sia compatibile con altri episodi avvenuti nella provincia di Torino.

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Un bacio dopo la rapina

19 giugno 2012
Roma – Dopo le rapine che metteva a segno baciava le sue vittime. Lui e’ un 36enne romano arrestato dai carabinieri della stazione Roma Casalbertone, al termine di una attività d’indagine. Accusato di aver derubato una farmacia in Via Tiburtina a Roma il 25 giugno dello scorso anno è stato ripreso dalle telecamere di sicurezza dell’esercizio commerciale. Armato di un martello dopo aver minacciato il resposabile e preso l’incasso, circa 1500 euro, prima di fuggire con il bottino diede un bacio sulla guancia della vittima.

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Perchè ??!!

18 giugno 2012
Pontedera (Pi) – Almeno due rapinatori, che stamattina hanno assalito due guardie giurate della Securpol mentre stavano prelevando gli incassi del fine settimana al supermercato Panorama di Pontedera per trasferirli dalla camera blindata al furgone portavalori, e quindi in banca, sarebbero di origine napoletana. E’ questo ciò che è emerso dal racconto di un testimone che ha assistito alla scena. Il testimone ha visto il Fiat Doblò coi banditi a bordo raggiungere il cancello dell’ingresso merci del supermercato, situato a fianco della cassa blindata, proprio nel momento in cui una delle guardie giurate apriva uno dei depositi di denaro. A questo punto un rapinatore è sceso e ha puntato la pistola contro un vigilante. Poi è entrato in azione un secondo rapinatore contro l’altra guardia giurata che, però, ha opposto resistenza. Infine anche un terzo rapinatore è sceso dal furgoncino. L’attenzione del testimone è stata attirata dalle urla della colluttazione, fra cui parole in chiaro dialetto campano dei rapinatori e frasi tipo “Ma chi te lo fa fare di reagire”, dette a una delle guardie giurate. A forza di calci e pugni tirati contro i vigilantes, i rapinatori si sono fatti aprire anche un secondo deposito della cassa, quindi hanno preso il denaro e sono fuggiti con il Fiat Doblò, guidato da un quarto complice che non è mai sceso dall’auto. Nel frattempo, la terza guardia giurata, che era a bordo del furgone della Securpol, si è allontanato per dare l’allarme alla polizia, riuscendo a non farsi notare dalla banda.

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L’Attacco Nichilista

17 giugno 2012

Boia-M.Comodi

Scritto di Federico Buono (Ed.Cerbero) :” Il testo qua presente è stato vergato nei giorni convulsi del mio processo per furto aggravato. Non ho mai voluto sapere nulla, e non ho chiesto aiuto a nessuno per sapere l’esito. Nella mia esperienza il mio modo d’agire e un tentativo di negare il diritto e viverlo nell’incertezza -ha reso queste parole più forti… Parole che dedico al mio affine Maurizio e a tutti quelli che nell’indagine messa in piedi dalla suora Manuela Comodi – sceglieranno un modo antigiuridico. ”

L’attacco Nichilista
Mi muovo nell’ombra.Sento la percezione di un eventualità come il non percorso. Vaghi ricordi.L’insicuro incedere scalfisce la strada in verticale davanti a me stesso.
Sento i miei passi in una frenetica convulsione nel non sapere.
Ricalco il mio spazio essenziale e pongo un cerchio concentrico tra me e la stanzialità temporale.
Divengo l’uno e io in solitudine.
Inseparabile in un assunto continuo nel divenire che annienta il remissivo redimere stanziale dell’evento.
L’evento e in me o davanti a me?
L’immediabilità muove attorno in me individuo.
La mia ombra arma il suo desiderio misantropico ed espone nel proiettarsi in una luce dai continui riflessi:la luce della passività ama la mia ombra.Io mi armo contro di essa.
Esco da un interstizio.Sento delle voci:percepisco,vogliono il mio desiderio nell’affermarmi.Lontano da tutto sono anche accanto in un angolo nascosto nelle arterie maleodoranti delle necropoli  della società umana.
Ho scelto,tengo lontano i ricordi,la passività espande la sua luce e vuole masticare la mia essenza.
Io sono sospinto  contro di essa.Ho deciso di non cedere al “certo”  che completa l’avvicendarsi delle regole della società umana.
Ogni giorno è un momento diverso e lo spazio che racchiude la mia avidità di affermazione tende in un proteso distruggere il passato di un istante prima.
L’istante negato distrugge la normalità..
Ad ogni angolo nascosto sono la mia ombra ed essenza volitiva.
Mi pongo al centro spezzando la speranza di ricordi insignificanti.
Il Tempio della profezia-catalizzatore di eventi ed esperienze-mi richiama e il Demiurgo aspetta un cenno di disperazione.
Non cedo e non l’ho fatto fin dall’inizio.
Il potere Egoista attacca e frammenta a  brandelli la morale,nè vuole il cadavere ancora caldo-per bruciarlo e farlo cenere..
In questo giorno esco allo scoperto-geloso della mia ombra-e dedico queste poche parole ai miei fratelli di sangue e affini inquisiti dalla suora Manuela Comodi.
L’attacco Nichilista non abdica e si rivendica in un continuo incedere delle proprie pulsioni vitali!

Dal mio Inferno Personale
Federico Buono

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Come far saltare i colloqui a scuola!

16 giugno 2012
Ferrara – Ha raccontato d’essere stato aggredito in casa, legato, imbavagliato, derubato dei soldi delle vacanze inventando tutto, per far saltare alla madre i colloqui di fine anno coi professori e non farle scoprire i brutti voti presi che sulla pagella aveva pure corretto. I carabinieri lo hanno smascherato, denunciato per simulazione di reato e alcuni suoi amici per favoreggiamento: l’avevano aiutato a mentire.

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Sbirro ruba i soldi di un portafoglio smarrito

16 giugno 2012
Collegno (To) – Un carabiniere ruba ottanta euro contenuti in un portafogli smarrito (consegnatogli da un cittadino per la restituzione alla legittima proprietaria), ma per il Tar del Piemonte non deve essere espulso dall’Arma: bisogna tenere conto della giovane età, dell’inesperienza e dei precedenti di carriera. Per questo i giudici amministrativi hanno annullato il provvedimento disciplinare. Il carabiniere, all’epoca dei fatti in servizio presso la stazione Carabinieri di Collegno (TO), fu condannato in sede penale ad un anno e quattro mesi di reclusione, per il reato di peculato, con il doppio beneficio della sospensione condizionale della pena e della non menzione. Per tale motivo l’Arma dei carabinieri decise di infliggergli la sanzione della perdita del grado per rimozione per motivi disciplinari con la seguente motivazione: “carabiniere, all’epoca dei fatti in servizio presso la stazione Carabinieri di Collegno (TO), il 12 agosto 2006, avendo la disponibilità, in ragione dell’incarico di addetto alla ricezione del pubblico, di un portafogli smarrito, rinvenuto e consegnatogli da un cittadino per la restituzione alla legittima proprietaria, si appropriava della somma di circa euro 80,00 custodita all’interno del portafogli stesso. Tale condotta, già sanzionata penalmente, è da ritenersi biasimevole sotto l’aspetto disciplinare in quanto contraria ai principi di moralità e rettitudine che devono improntare l’agire di un militare, ai doveri attinenti al giuramento prestato e a quelli di correttezza ed esemplarità propri di un appartenente all’Arma dei Carabinieri. I fatti disciplinarmente accertati sono di rilevanza tale da richiedere l’applicazione della massima sanzione disciplinare di Stato”. Il Tribunale Amministrativo del Piemonte però, pur ritenendo “legittimamente motivato” il provvedimendo di espulsione perché “conseguente a condotta posta in essere in assoluto spregio ai doveri specifici del militare appartenente al Corpo ed al prestigio di quest’ultimo” ha giudicato “non ragionevole (…) l’inflizione della massima sanzione”, e ciò “in considerazione delle molteplici circostanze che avrebbero consigliato una più attenta e motivata ponderazione, che tenesse conto dei precedenti di carriera del militare, tutti pienamente commendevoli; della giovane età e dell’inesperienza al momento dei fatti a lui addebitati (era al suo primo anno di servizio); della particolare tenuità del rilievo penale dei fatti”.

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Colpo sicuro

16 giugno 2012
Pietracatella (Fg) – Sapevano che a quell’ora sarebbero arrivati i soldi e hanno agito a colpo sicuro. Due uomini hanno rapinato stamattina, sabato 16 giugno 2012, l’ufficio postale di Pietracatella. I ladri, armati di fucile, sono entrati in azione alle otto e dieci. Lo sportello aveva appena aperto e da pochi istanti un furgone portavalori aveva consegnato il denaro contante: circa diecimila euro. In quel momento all’interno c’era l’unico dipendente dell’ufficio, una donna, che, minacciata dai rapinatori, non ha potuto far altro che consegnare tutti i soldi appena messi in cassa. L’azione è durata pochi secondi, poi i rapinatori sono fuggiti a bordo di un Fiorino. Subito è scattato l’allarme e sul posto sono arrivati i carabinieri che hanno avviato una serie di controlli sulle vie di accesso al paese e pochi minuti dopo il Fiorino utilizzato per il colpo è stato ritrovato mentre era in fiamme sulla statale 645, la strada che collega il Molise a Foggia. Probabilmente lì, proprio a ridosso del confine con la Puglia, i ladri avevano un complice che li stava aspettando a bordo di un’altra macchina.

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Maledette guardie!

15 giugno 2012
Rimini – Aggredisce addetto alla sorveglianza e viene arrestata dalla polizia. E’ successo giovedì sera al Conad di viale Vespucci. In manette è finita una 49enne inglese, che dovrà rispondere dell’accusa di rapina impropria. La donna, dopo aver preso degli articoli, ha cercato di passare le casse senza pagare. A quel punto l’addetto alla sicurezza l’ha fermata. Ma quest’ultima ha reagito, strappandogli la maglia. Sul posto sono arrivate le Volanti della Questura che hanno arrestato la 49enne.

Un’altra donna è stata invece denunciata poche ore prima poiché trovata con un manganello telescopico mentre si trovava al Parco Briolini. La donna dovrà rispondere dell’accusa di porto di oggetti atti ad offendere.

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Botta in testa alla guardia

14 giugno 2012
Napoli – Rapina al centro commerciale Auchan di via Argine. Quattro uomini incappucciati sono entrati all’interno di alcuni locali del centro commerciale di circa 35 mila metri quadrati che comprendono l’ipermercato e 80 negozi che fanno parte della galleria commerciale. I quattro hanno prima immobilizzatoe legato il responsabile del settore antincendio ed un manutentore. Poi sono arrivati una guardia giurata ed un altro manutentore, anche loro bloccati e legati. Il vigilante è stato disarmato e colpito alla testa tanto da riportare un trauma cervicale e medicato all’ospedale San Giovanni Bosco. Mentre due banditi tenevano sotto controllo i quattro dipendenti, gli altri due svaligiavano una gioielleria e tre macchinette cambia monete prima di andare via.

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Rapina in gioielleria

14 giugno 2012
Vicenza – Rapina a mano armata alle 9.15 circa alla gioielleria Carlassare di via Durando a Vicenza. La titolare, Loredana Carlassare, aveva aperto da pochi minuti il negozio quando sono entrati due giovani italiani a viso scoperto e con vestiti eleganti, che le hanno puntato una pistola alla tempia e che l’hanno immobilizzata legandole mani e piedi con del nastro adesivo. Solo allora hanno svuotato la cassaforte e i cassetti del bancone, arraffando gioielli per migliaia di euro. Non si sa esattamente l’importo perché la stima e’ ancora in corso. «Ho cercato di collaborare, sperando che se ne andassero in fretta» fa sapere la commerciante che inizialmente aveva scambiato i due rapinatori per rappresentanti. E’ la terza rapina che subisce in 40 anni di attività. L’ultima a sua detta: «Ora basta, chiudo». Indagini sono state avviate dai carabinieri che hanno effettuato i rilievi sul posto e che hanno gia’ recuperato l’auto usata dai rapinatori. Dagli accertamenti risulta rubata.

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Bloccati i carabinieri

13 giugno 2012
Torino – Un altro inseguimento per le strade di Torino, l’ennesima manovra di polizia nel quartiere di Barriera di Milano. Sono le quattro del pomeriggio quando un giovane magrebino senza documenti viene avvistato da una volante mentre si aggira a cavallo di una ‘bike sharing’ (la bicicletta gialla messa a disposizione dal comune per i cittadini e i turisti di Torino). Gli sbirri pensano che sia rubata e si lanciano all’inseguimento, così il ragazzo decide di rifugiarsi nella nuova casa occupata di via Aosta. Purtroppo in quel momento ci sono poche persone in casa e la polizia riesce ad intrufolarsi attraverso il cancello e, come di routine, chiede i documenti e inizia a chiamare i rinforzi. Di contro i ragazzi presenti in casa iniziano a far girare l’allarme, contattando Radio Blackout e avvisando tutti gli amici e i solidali di zona. Nel giro di pochi minuti arrivano le prime volanti accompagnate dalla digos, ma anche una decina di compagni che riescono ad entrare. Poi uno scambio di battute tra gli sbirri in divisa e la digos: “Noi dobbiamo portarlo via” – “Allora procedete”. I due poliziotti si avventano sul ragazzo, ma i solidali si intromettono e consentono al ragazzo di fuggire in casa, attraverso le barricate, per salire sul tetto. La polizia non sa bene cosa fare, mentre fuori il numero di solidali aumenta insieme al numero di passanti e persone affacciate ai balconi. Partono un po’ di grida e cori mentre i vigili del fuoco accorrono per cercare di sfondare le barricate che danno accesso al tetto.
Le barricate non si aprono ma non importa più, perchè il fuggiasco non è sul tetto e sembra essere fuggito in strada dal retro della casa. Allora la polizia decide di andarsene annotando i nomi dei presenti, ma già si sentono sfrecciare le volanti per le vie adiacenti.
Nessuna notizia fino alle nove e mezza di sera quando leggiamo su internet che il ragazzo è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e denunciato per ricettazione. Probabilmente si trova già al carcere delle Vallette e non sappiamo se, in quanto clandestino, potrà essere espulso o rinchiuso in un C.I.E. appena finite le misure cautelari.

Tratto da Macerie

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Rapina travestito da Ruggero De Ceglie

12 giugno 2012
Torino – È entrato in una filiale della banca Unicredit di Druento con sul volto la maschera di Ruggero De Ceglie, il padre gretto e dai modi poco ortodossi della sit-com “I soliti idioti” e poi, minacciando i presenti con una rivoltella si è fatto consegnare circa 6000 euro dai cassieri. All’uscita ha però trovato ad attenderlo gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Torino che lo hanno arrestato insieme con il complice che lo aspettava su un’auto accesa pronta alla fuga

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Rapina in gioielleria

11 giugno 2012
Pescara – Una rapina è stata messa a segno questo pomeriggio in una gioielleria di via del Circuito. Una ragazza, fingendosi cliente, è entrata nel negozio e ha chiesto di vedere delle collanine. Quando il titolare ha tirato fuori il rotolo con la merce, lei ha spruzzato uno spray sul volto del commerciante, rendendolo inoffensivo il tempo necessario per afferrare i preziosi e scappare. Il valore del bottino si aggira sui 6.000 euro, in base a quanto dichiarato dalla vittima ai carabinieri. Nel negozio non ci sono telecamere.

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Profilo su facebook usato per foto segnaletica

11 Giugno 2012
Sovere (Bg) – Ruba in una casa per un bottino di 10 mila euro e viene incastrato grazie a Facebook. É accaduto a Sovere, dove un sedicenne è stato fermato dai carabinieri con l’accusa di furto. L’episcodio risale a sabato scorso quando una donna si è resa conto di aver subito un furto in casa e ha avvertito i carabinieri. Gli agenti hanno seguito subito una pista dopo alcune testimonianze che hanno segnalato due ragazzi in motorino andare in centro più o meno nell’arco di tempo in cui sarebbe avvenuto furto. Come riporta un giornale di Bergamo, dopo una breve descrizione dei ragazzi, gli agenti hanno cercato il  soggetto su Facebook, hanno stampato la foto del profilo usandola come foto segnaletica e questo ha permesso ad alcuni testimoni di riconoscerlo e di catturarlo. Il giovane, interrogato dagli uomini dell’arma, ha confessato subito. I carabinieri hanno arrestato il ragazzo e tre ricettatori e hanno riportato la refurtiva alla proprietaria.

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