Rubato un peschereccio

23 settembre 2011
Lampedusa – E’ stata denunciata la scomparsa di un peschereccio di una decina di metri. L’accusa del proprietario è che sia stato rubato da un gruppo di migranti. “Certo che sono stati i tunisini, qui a Lampedusa non era mai stato rubato un peschereccio. Se li trovo gli taglio la testa”, è la minaccia di Salvatore Maggiore, 52 anni, l’ armatore.
La brutta sorpresa è stata fatta a Maggiore questa mattina poco dopo le 8. “Sono arrivato al pontile – racconta – e non ho visto il peschereccio; ho pensato che mio fratello era andato a fare una battuta di pesca. Poi, invece, ho scoperto che era stata rubata”.Resta blindato il molo Santa Lucia del porto di Palermo. Cinquecento uomini delle forze dell’ordine si alternano presidiando i tre “centri di raccolta galleggianti”, cioè le navi “Moby Fantasy” e “Audacia” di Grandi navi veloci alle quali si è aggiunta la notte scorsa la “Moby Vincent”.
Sono quasi 700 gli immigrati sistemati momentaneamente sui tre traghetti dopo il trasferimento da Lampedusa in seguito all’incendio che, nei giorni scorsi, ha parzialmente distrutto il centro di accoglienza dell’isola.
A Palermo sono giunti a bordo di una rapida successione di C130 dell’aeronautica militare. Poi il trasferimento nello scalo portuale con un massiccio spiegamento di forze dell’ordine. A guidare le operazioni c’è anche Manfredi Borsellino, figlio di Paolo del magistrato ucciso dalla mafia 19 anni fa. Manfredi Borsellino è vicequestore del commissariato di Cefalù ed è impegnato su questo fronte assieme agli uomini fatti giungere da tutta Italia. Il porto è l’ultima tappa dei migranti: da qui, come già accaduto ieri pomeriggio, a gruppi di cento al giorno vengono condotti all’aeroporto per il rimpatrio in Tunisia. A questo scopo due pullman stamane hanno fatto ingresso in porto scortati dalle forze dell’ordine. Gli stranieri  sono guardati a vista.
Tensione a Linosa dove il traghetto di linea Palladio partito da Lampedusa e diretto a Porto Empedocle è stato bloccato in porto per la protesta dei 98 tunisini che si trovavano ancora sulla piccola isola.

(ndt. Altra bella notizia:) A Lampedusa è stata incendiata ieri notte l’auto di Cono Galipò amministratore  di “Lampedusa accoglienza” la coop che si occupa della gestione del cpt lampedusano incendiato nei giorni scorsi da migranti che protestavano per lasciare l’isola. La Ford di Galipò era posteggiata vicino l’hotel Medusa.

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Una risposta a Rubato un peschereccio

  1. Errico Malatesta scrive:

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