Zuavi pontifici senza armi

22 settembre 2012
Roma – Gli zuavi pontifici, che dal Belgio hanno raggiunto Roma per partecipare alle celebrazioni del 142/mo anniversario della breccia di Porta Pia, non hanno potuto sfoggiare stamani i loro fucili storici. Durante la rievocazione storica al Gianicolo, sotto il monumento a Giuseppe Garibaldi, che fa parte degli eventi organizzati per l’anniversario della presa di Roma, hanno indossato i caratteristici berretti rossi ma erano disarmati. E questo perché i fucili sono stati rubati dal pullman nel quale sono stati costretti a lasciarli non potendoli portare, secondo quanto si è appreso, all’interno dell’albergo nel quale alloggiavano. Si tratta di 25 fucili, non idonei a sparare e alcuni dal valore storico, che rappresentano le armi con le quali gli zuavi pontifici, provenienti da Francia, Belgio e Olanda, difesero lo stato Pontificio. «Si sta indagando – ha spiegato il sindaco di Roma Gianni Alemanno – per capire cosa sia successo. Ho già detto agli zuavi che se non si ritrovano li rimborseremo. Comunque sono armi innocue». La rievocazione storica è stata celebrata questa mattina al Gianicolo dalle associazioni gruppo storico garibaldino, associazione nazionale bersaglieri, gruppo zuavi del Belgio, associazione invalidi di tutte le guerre e diverse autorità capeggiate dal sindaco Alemanno che ha affermato: «Continua la celebrazione della breccia di Porta Pia. È un modo di ricordare le nostre radici e di onorare un bellissimo corpo militare che caratterizza la solidità nazionale».

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