30 kg di monete

10 luglio 2012
Bozzolo (Mn) – Armati solo di parole e di uno sguardo minaccioso che non lasciava dubbi alle intenzioni, due uomini a volto scoperto hanno rapinato ieri pomeriggio la Banca Popolare di Verona di Bozzolo. Circa tremila euro il bottino, perlopiù di monetine, che i banditi hanno dovuto trascinare lungo il pavimento per portarlo fuori dalla banca. Il colpo è stato messo a segno intorno alle 14.40. Nella banca di via XXV Aprile c’erano il direttore e due impiegati. Nessun cliente. Entrano due uomini, uno giovane tra i venti e i trent’anni, l’altro un po’ più anziano, sui quaranta. Sono entrambi a volto scoperto (uno solo indossa un cappellino) e vestiti in modo casual, con jeans e maglietta. In italiano, di cui i dipendenti non hanno individuato l’accento, i due si parano davanti al bancone e, completamente disarmati, si limitano a pronunciare le solite frasi: «Questa è una rapina, dateci tutti i soldi», e poi ancora: «State calmi, non vi faremo del male». Obbedendo alle disposizioni della banca, direttore e impiegati non si muovono ed obbediscono ai due banditi per non rischiare reazioni inconsulte. Si scostano dal banco e lasciano che i ladri aprano tutte le casse (impossibile infatti avere accesso alle casseforti perché, come è noto, possono essere aperte soltanto “su prenotazione”, programmando lo sblocco). I banditi prendono da una scrivania il sacco di scambio posta (utilizzato appunto per portare e ricevere la corrispondenza con l’ufficio postale) e lo riempiono di tutto il denaro contenuto nelle casse, più tutte le monetine che la banca tiene come fondo di riserva. Il sacco si riempie ma, seppur di un bottino ridotto, tremila euro, arriva a pesare almeno una trentina di chili. Continua a leggere

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Rubati due tir carichi di plastica

9 luglio 2012
Rodigo (Mn) – Due camion carichi di plastica granulare sono stati rubati, nella notte tra sabato e ieri, da un capannone di Rodigo. I ladri sono penetrati all’interno dello dov’erano parcheggiati, dopo aver forzato il cancello d’ingresso. Il danno si aggira sui centomila euro. A subire il furto la ditta di autotrasporti Gastone Toni. «E’ la prima volta in quarant’anni di attività che subisco un furto» commenta sconsolato il titolare dell’azienda. Gli sconosciuti si sono impadroniti di due Scania con motrice e rimorchio a pieno carico: sessanta tonnellate di plastica granulare che oggi dovevano essere consegnate a Milano e a Bergamo. Sul posto, per un sopralluogo, i carabinieri di Gazoldo degli Ippoliti. Il granulare è un prodotto molto ricercato. Costituisce l’anima di sedie e poltrone, pallet, pavimentazioni da esterno, panchine, staccionate e altri oggetti di arredo urbano.

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Auto-ariete s’incastra nel telaio della porta

7 luglio 2012
Castellucchio (Mn) – Hanno rubato un fuoristrada a Ospitaletto e con quello si sono lanciati contro una porta laterale del supermercato discount Todis di piazza Morselli a Castellucchio. Si è inserito l’allarme, l’auto è rimasta incastrata nel telaio del market e i ladri sono stati costretti alla fuga, senza bottino. Il tentato furto è stato compiuto ieri notte verso le due. La banda di ladri poco prima è riuscita ad impossessarsi di un fuoristrata Nissan Terrano parcheggiato davanti ad un’abitazione di via Nazionale a Ospitaletto di Castellucchio. Cercavano un’auto robusta, adatta come ariete per sfondare l’ingresso del market. E l’hanno trovata. Con quella si sono diretti in piazza Morselli: una breve rincorsa in velocità e poi l’auto che si infila nella porta di metallo, con l’intenzione di abbatterla. Subito si è inserito l’allarme. Ma a preoccupare i ladri non è stato questo – chiaramente messo in conto – quanto il fatto che l’auto sia rimasta incastrata nel telaio in ferro della porta. Provare a liberarla avrebbe richiesto troppo tempo, diversi minuti utili ai carabinieri per arrivare sul posto. Così i ladri hanno abbandonato il mezzo lì dove si trovava e sono fuggiti. Subito sono arrivati carabinieri e titolari del supermercato, richiamati dall’allarme ma anche dalla segnalazione di alcuni cittadini svegliati dal botto. Rapido controllo intorno al negozio, ma dei ladri non c’era più alcuna traccia, sicuramente fuggiti a bordo di un’altra auto che li stava aspettando. Alla fine la gang dell’auto ariete non è riuscita a rubare nulla. Il registratore di cassa, che comunque conteneva solo il fondo di riserva, era intatto e ad una prima verifica non sembrava sparito nulla nemmeno dagli scaffali o dal magazzino.

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Travolge guardia con la bici

7 luglio 2012
Reggio Emilia – Ha approfittato del caos del giorno di mercato, l’uomo che – alle 9.40 del mattino di ieri – ha rubato alcuni vestiti dal Coin di via Emilia San Pietro, per poi travolgere con la sua bicicletta la guardia giurata addetta alla vigilanza che stava tentato di bloccare la sua fuga. L’uomo ha riportato una lussazione alla spalla, mentre del rapinatore si sono perse le tracce. L’uomo è stato descritto da testimoni nei minimi dettagli ma le indagini della squadra mobile, per ora, non hanno condotto ad alcun risultato.

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Buco nel muro e saccheggio di Mediaworld

6 luglio 2012
Ferrara – Ladri in azione questa notte. Rubati cellulari, iPad e videocamere per un bottino di ingente valore. Hanno compiuto un colpo da veri professionisti del crimine ai danni del Mediaworld di Ferrara, all’interno del quale sono riusciti a portarsi praticando un foro nel muro esterno, sul retro dello stabile, per poi saccheggiare diversi prodotti. Il bottino è di ingente valore e al momento gli addetti del Mediawordl stanno ancora facendo l’inventario di ciò che manca. Si tratta soprattutto di prodotti di alta tecnologia di non grandi dimensioni, tra telefonini cellulari, iPad, fotocamere e videocamere, tutti oggetti cioé facili da trasportare e, soprattutto, da far passare attraverso quel buco nel muro, di 70 centimetri, che ignoti ladri hanno realizzato con alcuni attrezzi, preoccupandosi poi di coprirlo con un telo dello stesso colore della parete per non attirare l’attenzione di qualche passante o di una guardia giurata. L’allarme è scattato tardi, verso le 5 di questa mattina, quando ormai i ladri avevano terminato il “lavoro”, tanto che le volanti della polizia giunte sul posto non hanno più trovato nessuno nei paraggi. Diversamente da altri furti avvenuti ai danni del Mediaworld, con i ladri che si calavano dall’alto, questa è la prima volta che dei ladri perforano la parete esterna riuscendo poi ad agire indisturbati. All’interno i ladri hanno utilizzato alcune mazzette per infrangere teche e vetrine e arraffare una grande quantità di prodotti, per poi fuggire probabilmente verso la zona della piccola media industria.

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Entrano in banca con le chiavi

5 luglio 2012
Torino – Una filiale di Banca Intesa Sanpaolo in zona Mirafiori è stata rapinata di 250 mila euro senza scasso. I ladri sono entrati all’interno dell’area bancomat utilizzando delle chiavi con cui hanno aperto una porta sul retro dell’agenzia e, dopo avere aperto uno dei dispositivi automatici di erogazione del denaro, se se sono andati portando con sé il bottino. Un furto quanto meno singolare avvenuto nella periferia meridionale di Torino. Sull’accaduto sta già indagando la polizia, la quale non ha trovato alcun segno di scasso né all’esterno né all’interno dell’istituto bancario.

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Entra vivo in caserma ed esce morto

3 luglio 2012
Napoli – Un ragazzo di 29 anni, Michele Pavone, si è suicidato nella caserma dei carabinieri di Sant’Anastasia, paese del vesuviano, impiccandosi con una maglietta. Era nella camera di sicurezza dei carabinieri da ieri pomeriggio dopo l’arresto per evasione dagli arresti domiciliari. Aveva trascorso la nottata tranquillo, nulla lasciava presagire la tragedia. Ieri sera Pavone, dopo essere “evaso” dagli arresti domiciliari (versione contestata dai familiari), era stato arrestato e raggiunto in caserma da una delle sorelle, che gli aveva portato una pizza, ma non aveva dato alcun segno di nervosismo. Sembra che il 29enne non soffrisse di problemi psichiatrici, né avesse altri motivi per togliersi la vita.
Il giovane era agli arresti per un furto trasformatosi in rapina avvenuto lo scorso 2 giugno in un supermercato a Casalnuovo, dove aveva cercato di rubare alcune bottiglie di liquore. Pavone era stato scoperto da una commessa e per coprirsi la fuga le aveva rotto in testa una delle bottiglie. In caserma sono giunte le due sorelle e la compagna, e hanno appreso la notizia della morte del congiunto dai militari. Secondo una prima ricostruzione, Pavone era “evaso” dai domiciliari ma per fare un tuffo nella piccola piscina gonfiabile nei pressi della propria abitazione in via Romani Costanzi, ai confini tra Sant’Anastasia e Pollena Trocchia. I carabinieri lo hanno arrestato e lo hanno condotto, vivo, in una loro caserma, dalla quale però è uscito morto. La versione ufficiale parla di auto-soffocamento con la propria maglietta. Il decesso è stato constatato dal medico legale giunto sul posto insieme al pm della Procura di Nola. La rabbia dei familiari si concentra sulle motivazioni dell’arresto di ieri pomeriggio. “Era nel cortile della casa, all’interno della recinzione dell’edificio che ospita quattro appartamenti della famiglia, non era affatto evaso”. Resta la rabbia e restano i dubbi sul perchè Michele Pavone sia entrato vivo e sia uscito morto dalla caserma dei carabinieri.

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Rapina lampo ad un portavalori

3 luglio 2012
Martinsicuro – Val Vibrata (Te) – Una rapina e’ stata messa a segno questa mattina intorno alle ore 10 ai danni di un portavalori che trasportava denaro all’ufficio postale di Villa Rosa di Martinsicuro. Un uomo armato ha atteso l’arrivo del blindato nel parcheggio dell’ufficio postale, che si trova vicino alla nuova chiesa di Villa Rosa. Ha aspettato che la guardia giurata scendesse e l’ha bloccata prendendo il sacco contenente la somma di circa 90mila euro. Il bandito ha anche sfilato la pistola dalla fondina della guardia giurata e, grazie a un complice, e’ fuggito a bordo di una Fiat Doblo’ rubato.

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Bruciano tir per bloccare la strada

2 luglio 2012
Bari – Il primo giugno un commando di dieci persone armate assalta due furgoni portavalori tra Latiano e Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi. Bottino ricco e due guardie giurate rimangono ferite. Il 29 giugno, venerdì scorso, dodici banditi bloccano un portavalori a Barletta lungo la statale 16 ripulendolo dell’intero carico di banconote: 200 mila euro. Lunedì l’ennesimo colpo sull’A14 tra i caselli di Acquaviva delle Fonti e Gioia del Colle, in direzione Taranto. Al passaggio in autostrada di un portavalori dell’Ivri è scattata l’azione militare da parte di una banda di almeno otto persone armate di fucili kalashnikov e pistole. È ormai far west sulle strade pugliesi: tre assalti in un mese. Tra le 7.30 e le 7.40 i rapinatori, arrivati a bordo di un’Audi A6 e di un’Audi Q7, hanno dato fuoco ad un tir piazzato di traverso al senso di marcia per bloccare il furgone e impedire l’arrivo delle forze dell’ordine. Mentre tre complici hanno aperto il fuoco. Il piano è stato studiato in ogni dettaglio ma riuscito solo in parte. Il furgone trasportava 1,8 milioni di euro: denaro destinato a rimpinguare i bancomat. Ma i banditi sono riusciti a fuggire solo con due sacchi da 20mila euro. I due vigilantes minacciati con le armi sono riusciti ad attivare lo schiuma block, un sistema di sicurezza che in sostanza congela il carico impedendone il prelievo. Nonostante questo i rapinatori sono saliti sul tetto del portavalori e hanno tagliato le lamiere con la fiamma ossidrica. Poi sono fuggiti senza lasciare tracce. Continua a leggere

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Orafo derubato

1 luglio 2012
Chivasso (To) – Nella giornata di ieri un laboratorio orafo a Lauriano, sulla collina chivassese, è stato rapinato da un ladro armato di pistola, che si era spacciato per cliente. Nel locale, che effettua anche la vendita di preziosi, al momento del ‘colpo’ c’era uno dei due titolari. L’orafo si è trovato la pistola puntata alla testa ed è stato costretto a consegnare preziosi per un valore di alcune migliaia di euro. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Chivasso. Del rapinatore nessuna traccia.

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Rapinata Equitalia

1 luglio 2012
Bergamo – Rapina alla sede di Equitalia di piazza della Repubblica. Due uomini armati hanno fatto irruzione negli uffici e due clienti alla vista di una pistola si sono sentite male. I ladri, con il volto coperto da maschere di carnevale, sono riusciti ad arraffare oltre 2 mila euro prima di scappare, con altri due complici. Il colpo è stato messo a segno attorno alle 11,50 quando la sede di Equitalia di piazza della Repubblica al civico 4, in pieno centro città, era gremita di clienti e dipendenti. Allo sportello pubblico si trovavano una decina di impiegati. Improvvisamente due individui vestiti di nero hanno varcato l’ingresso che non è dotato di porta a bussola: hanno spalancato le due porte, una dietro l’altra, e sono entrati nella filiale. Entrambi, secondo i testimoni, per nascondere il viso e non essere riconosciuti, indossavano maschere da carnevale, tipo da pagliaccio.
Uno di loro si è diretto subito verso il corridoio di sinistra che conduce dietro al bancone, mentre l’altro armato di pistola si è fermato alla porta, tenendola aperta con un piede. Nel frattempo, fuori sul marciapiede, un complice, sempre col viso travisato, faceva da palo controllando che tutto attorno fosse tranquillo. A bordo di una Fiat Punto, poi, un quarto uomo aspettava con il motore acceso pronto per partire. Arraffate le banconote, una somma di oltre 2mila euro, i quattro sono scappati a bordo dell’utilitaria facendo perdere le proprie tracce. La richiesta di intervento è arrivata alle forze dell’ordine pochi istanti dopo e sul posto si sono precipitate le volanti della questura e un’auto dei carabinieri in supporto.
A causa della forte paura vissuta durante le fasi concitate della rapina due donne, madre e figlia, hanno accusato un lieve malore.

Tratto da Fear to Sleep

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Rapina lampo

30 giugno 2012
Viterbo – E’ caccia ai rapinatori che ieri hanno messo a segno un assalto ad un furgone portavolori scappando con un bottino da 70mila euro. L’episodio è avvenuto ieri mattina lungo la strada provinciale Teverina, alla periferia di Viterbo. Secondo quanto riferito dall’autista, i rapinatori a bordo di un’auto hanno affiancato il furgone di un istituto di vigilanza privato, costringendolo a deviare su una strada secondaria. Qui li attendava un complice su un’altra vettura, su cui sono poi scappati dopo aver costretto l’autista ad aprire il portellone del mezzo e aver portato via i sacchetti di soldi. Si cercano i banditi, tra i 35 e i 50 anni e con accento campano.

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Organizzazione perfetta

30 giugno 2012
Barletta – Un’azione di guerra, di quelle che si vedono nei film. Erano almeno dieci, forse anche dodici, gli uomini che ieri pomeriggio hanno assaltato e svuotato un portavalori della «Sicurcenter» diretto da Cerignola a Bari, lungo la statale 16 all’altezza del Ponte Ofanto, ripulendolo dell’intero carico di banconote: il bottino è di 200 mila euro. Cinque i commando entrati in azione, poco dopo le 18, a bordo di altrettante auto. Hanno agito armati di kalashnikov e proiettili in uso alle forze della Nato, dopo aver bloccato con due tir messi di traverso l’accesso all’asse attrezzato di Barletta verso Sud e quello da Trinitapoli verso Nord; un terzo mezzo è stato piazzato sul ponte delle Salinelle, che porta a Canne della Battaglia. La strada, per diverse centinaia di metri, è stata cosparsa di chiodi e, quindi, non percorribile con automezzi. Un’organizzazione militare, realizzata alla perfezione, con l’obiettivo (riuscito) di impedire alle forze dell’ordine di poter arrivare al luogo dell’assalto. Che, infatti, si è svolto in pochissimi minuti, senza spargimento di sangue. Sparati in aria alcuni colpi, i banditi non hanno lasciato spazio per agire ai vigilantes che si trovavano a bordo del furgone portavalori. E, avendo isolato la zona di azione, hanno agito quasi indisturbati: con una fiamma ossidrica hanno aperto la parte superiore del mezzo blindato e l’hanno svuotato completamente. Non hanno lasciato nulla al suo interno.
Il denaro è stato portato via dopo essere stato caricato sulle cinque auto, tutte Audi e Bmw, poi ritrovate naturalmente vuote a qualche chilometro di distanza. Per abbandonare il luogo dell’assalto, i banditi hanno guidato contromano lungo la statale. Il tutto, mentre sia verso Nord che verso Sud, il traffico è rimasto bloccato per qualche ora. Continua a leggere

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Viene licenziato, pugnala l’ex datore di lavoro

28 Giugno 2012
Torino – Pretendeva di essere riassunto dal geometra che l’altra settimana gli aveva dato il benservito. E quando l’ex datore di lavoro ha detto di no, ha estratto un pugnale dalla tasca, l’ha ferito tre volte ed è scappato in mezzo alla folla. D.S., 32 anni, ieri sera era ancora ricercato dalla polizia. Il suo ex capo, F.P., 43 anni, ricoverato in chirurgia al pronto soccorso delle Molinette. Il reato di cui dovrà rispondere il ricercato, in ogni caso, è gravissimo: tentato omicidio. «E a me dispiace – dice F.P., che pensando all’ex dipendente si commuove – mi dispiace per lui. Mi aveva chiesto di lavorare. Lo conosco da anni, so che ne ha bisogno perché si è sposato e ha avuto un figlio. Poteva chiedermi altri soldi in anticipo e glieli avrei dato. Invece si è rovinato la vita»

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Rapina da 200mila euro!

20 giugno 2012
Torino – Tre uomini incappucciati e armati di pistola hanno fatto irruzione, ieri sera poco dopo le 17, nell’agenzia di Intesa-San Paolo di corso Peschiera 255. Sono riusciti a fuggire con un bottino, secondo una prima stima non ancora definitiva, di 200 mila euro. Indagano gli agenti della sezione Anti-rapina della squadra, guidati dal vicequestore Fulvia Morsaniga. Pare che, a quell’ora, nelle sale non ci fossero più clienti, le indagini sono ancora in corso, a tarda sera la polizia stava ancora interrogando, all’interno della banca, i testimoni e i dipendenti dell’istituto di credito. Una rapina studiata a fondo, preceduta da una serie di sopralluoghi e con informazioni precise sul flusso del denaro dalle casse ai caveau, i giorni e le ore. In base a una prima ricostruzione, i tre banditi sono entrati attraverso un buco fatto, nelle ore precedenti il colpo, in una delle pareti della banca. Poi l’irruzione. In quel momento, c’erano gli impiegati e i responsabili dell’agenzia. Il denaro che era nelle casse è finito così nelle mani dei rapinatori che sono riusciti a dileguarsi, a bordo di un’auto dove c’era un complice che li attendeva, in direzione del centro. Gli investigatori della mobile hanno acquisito le immagini video registrate dai sistemi di sicurezza della banca e dei negozi vicini per cercare di individuare almeno l’auto usata per la rapina, portata a termine con una tecnica, una precisione e un’audacia non nuove per Torino. Nei mesi scorsi, in diversi istituti della città erano stati portati a termine una serie di colpi, tutti preceduti da pareti, pavimenti o soffitti forati dalle gang. In qualche caso non erano riusciti a entrare nei caveau ed erano state trovate le tracce degli scavi e persino i vestiti e gli attrezzi dei rapinatori. In un caso, attraverso sigarette e resti di cibo, erano stati effettuati gli esami del Dna, oltre che delle impronte digitali ritrovate nell’area; le indagini avevano poi consentito di risalire a «batterie» costituite da professionisti del crimine, specialisti in questo genere di imprese. Un mix di pregiudicati siciliani in trasferta, quasi tutti residenti nel Catanese, che agivano con l’appoggio di basisti locali, che mettevano loro a disposizione basi logistiche, auto e, sopratutto, le informazioni necessarie per entrare in possesso di bottini consistenti. Ancora: in altri casi erano stati sorpresi dalla polizia e un paio finirono in manette, presi all’uscita di una cantina di un condominio, collegata a un ambiente della banca presa di mira. Ammanettati sulla strada, finiti in cella e poi condannati a forti pene detentive. La «banda del buco» siculo-torinese sembrava definitivamente sconfitta ma la rapina di ieri sembra rivelare l’esistenza di una seconda organizzazione che agisce, con le stesse modalità, sulle tracce della prima.

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