La Chiesa aiuta i poveri e trova loro una casa:il carcere

3 febbraio 2012
Milano – Un ladruncolo che da alcuni mesi imperversava nella famosa chiesa di Santa Maria delle Grazie, a Milano, rubando le offerte nelle cassette delle elemosine, è stato arrestato dai carabinieri dopo essere stato scoperto e bloccato dagli stessi frati nella basilica. E’ accaduto la sera di giovedì dopo che i religiosi avevano chiuso la chiesa, che si trova a fianco del museo del Cenacolo, durante la solita ispezione che viene fatta per evitare di chiudere dentro qualche fedele attardatosi nelle preghiere. Secondo quanto riferito dai carabinieri del Nucleo radio mobile, l’uomo si era nascosto ma, dopo il giro dei frati è scattato l’allarme e lui è stato trovato all’interno e trattenuto dai frati mentre il priore dei dominicani chiamava il 112. L’uomo, Pino N., di 54 anni, senza una dimora stabile e con vari precedenti per furto, è stato arrestato. E’ sospettato anche di altri tre colpi avvenuti negli scorsi aprile, maggio e giugno, sempre con la tecnica dell’effrazione delle cassette delle elemosine con dei grossi cacciavite, gli stessi con i quali poi forzava la serratura della chiesa per uscire dopo che questa era stata chiusa. Dopo la raffica di furti i dominicani avevano interpellato i carabinieri che li avevano consigliati nell’installare un impianto di allarme adeguato. Lo stesso che è scattato giovedì sera per la presenza del pregiudicato.

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Rapine in due supermercati

01 febbraio 2012
Roma – Due rapine in due diversi supermercati di Roma sono stati messi a segno causando in entrambi i casi il ferimento di una persona. Nel pomeriggio il primo colpo è stato messo a segno al Todis nel quartire di Casal de’ Pazzi dove a essere colpito dai banditi il direttore del supermercato. L’uomo è stato raggiunto da un colpo di pistola a una gamba, che sarebbe partito nel corso di una colluttazione. Poco prima delle 20 due uomini a volto coperto e armati di pistola hanno fatto irruzione in un supermercato in via Cornelio Sisenna, a Torre Spaccata. Dopo aver intimato alla guardia di restare all’esterno, una volta dentro hanno minacciato i dipendenti e si sono fatti consegnare l’incasso. Mentre fuggivano dal supermercato il vigiantes ha tentato di bloccarli ed è stato colpito con la canna della pistola alla testa. I due sono fuggiti su un’auto guidata da un complice.

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Rapina in banca

01 febbraio 2012
Roma – Due uomini sono entrati nel negozio armati di pistola e hanno ammanettato le donne, mentre un terzo fuori faceva da palo. Si sono fatti aprire la cassaforte e poi sono fuggiti su un’auto bianca di grossa cilindrata. Sono stati ripresi dalle telecamere. E’ stata messa a segno oggi a Roma nella gioielleria in via Vittoria, tra via del Babuino e via del Corso, non lontano da piazza di Spagna. Due uomini, che indossavano lunghi cappotti, sono entrati nel negozio armati di pistola e hanno ammanettato le commesse, le uniche presenti al momento del fatto, mentre un terzo fuori faceva da palo. I banditi si sono fatti aprire la cassaforte e hanno portato via tutto il contenuto. Poi sono fuggiti su un’auto bianca di grossa cilindrata percorrendo via del Babuino. Il bottino non è ancora stato quantificato.
Sul posto sono intervenuti gli agenti del commissariato Trevi che hanno trovato le commesse ancora legate con le manette. Gli attimi della rapina dovrebbero essere stati filmati dalle telecamere. Quanto ripreso all’esterno ma anche all’interno del negozio sarà visionato dagli investigatori per tentare di rintracciare i rapinatori.

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Ladro dà al cassiere la pistola anzichè la borsa

1 febbraio 2012
Londra – La distrazione costa cara, ne sa qualcosa un aspirante rapinatore di Londra. L’uomo stava per riuscire a rubare 700.000 sterline in contanti in una filiale della Halifax Bank nella capitale inglese, ma l’inesperienza e il nervosismo lo hanno tradito. Il rapinatore ha chiesto al cassiere di mettere i contanti nella borsa che gli stava consegnando. Solo che invece di passare al cassiere la borsa, gli ha dato l’oggetto che teneva nell’altra mano: la pistola! Il cassiere è rimasto stupito da questo clamoroso errore del rapinatore, dato che non capita spesso di trovarsi un rapinatore che chiede “metti i soldi in questa pistola o ti prendo a borsettate”.
Lo stupore del cassiere ha spinto il rapinatore a rendersi conto che qualcosa non andava, e si è reso conto di cosa aveva fatto. Il rapinatore ha cercato di riprendere la pistola, ma ormai questa era già nelle mani del cassiere e si è quindi dato alla fuga, con una bicicletta che aveva parcheggiato fuori dalla banca. La polizia sta svolgendo indagini per identificare l’autore del tentativo di rapina, grazie anche ai filmati delle telecamere a circuito chiuso.

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Un rapinatore da Guinness

31 gennaio 2012
Torino – Decine di rapine, in banca e altrove. Anche con la violenza. Lo sa bene l’impiegata di un’agenzia Unicredit, in centro a Torino, picchiata e gettata a terra, colpevole solo di aver dato l’allarme. R.“Lello” G., 64 anni, torinese, è un uomo che non ha casa, da anni non ha domicilii conosciuti. Un pendolare delle rapine che agisce, con una squadra di fedelissimi, due soggetti fissi e altri reclutati sul campo, ovunque decida di agire, in tutta Italia. nel ‘92, aveva sequestrato una coppia di gioiellieri, costretti andare ad aprire il caveau e consegnare oro e preziosi. Era accaduto in un appartamento di via Madama Cristina. Nel 2003, durante una rapina in banca a Torino, era rimasto imprigionato nella bussola dell’ingresso: per fuggire aveva scardinato le serrature a colpi di pistola. Continua a leggere

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Acrobati per tremila euro

29 gennaio 2012
Nuoro – Rubati circa tremila euro. Nuovo colpo contro i videopoker, diventati una sorta di bancomat. Per scassinare i videopoker ormai si rischia anche l’osso del collo. I ladri che si sono introdotti nel Golden Bar di via Trieste per mettere a segno l’ennesimo colpo del genere, non hanno esitato a scalare due piani di una palazzina arrampicandosi per sette metri. Un caso emblematico di un fenomeno dilagante.

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Si spara ad un piede durante la rapina

26 gennaio 2012
Parana (Brasile) – Nelle immagini delle telecamere di sicurezza la rapina a mano armata messa a segno da una banda di rapinatori a Parana: nella concitazione uno dei banditi si spara a un piede. Verrà trovato e arrestato poche ore dopo il furto, nell’ospedale locale. Gli altri componenti della banda sono ancora in fuga

Trovate il video in rete.

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Mai tornare indietro, anche se la casa è di De Sica

24 gennaio 2012
Capri – Furto a casa di Christian De Sica. Il ladro, è un cittadino di nazionalità ucraina che ha avuto la “sfiga” di essere colto in flagrante mentre metteva a segno il colpo, ed arrestato dagli agenti del Commissariato di Capri diventando così, contemporaneamente, super famoso. A tradirlo la luce della sua torcia che ha attirato l’attenzione della pattuglia della polizia che prestava servizio nella zona nell’ambito delle operazioni di controllo del territorio, in via Aiano di Sopra, una zona residenziale dove si trova la villetta dell’attore italiano. I poliziotti, oltre alla luce all’interno dell’abitazione, hanno notato che il cancello d’ingresso del viale era aperto, per cui non è stato difficile introdursi all’interno, sorvegliare ogni via di fuga e bloccando l’uomo che aveva con sè tutto il necessario per “lo scasso” ed un flex che doveva servire a forzare la cassaforte. Gli agenti hanno accertato che l’uomo nel primo pomeriggio, aveva rubato da quell’immobile diversi oggetti. Ma non si era accontentato così era tornato proprio con il flex per scassinare la cassaforte. Come in tutti i gialli che si rispettano, però, una delle regole fondamentali ammonisce di non tornare sul luogo del delitto. I poliziotti hanno contattato la moglie di De Sica, che poco prima si era recata dai carabinieri per denunciare il furto subito. La donna è rientrata in possesso dei diversi oggetti sottratti dalla sua abitazione, rinvenuti dai poliziotti in via Traversa Corigliano, nella casa del ladro. L’ucraino è stato sottoposto al rito per direttissima: un anno di carcere e 500 euro di ammenda.

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Atene – Esproprio anarchico di capodanno

31 dicembre 2011
Sabato 31/12/2011, quasi 80 anarchici hanno espropriato un supermercato nel centro di Atene, distribuendo poi i generi alimentari di base in Piazza Exarchia, dove altri compagni del quartiere stavano facendo un bazaar gratuito. La risposta della gente è stata calorosa.
Hanno anche distribuito il seguente comunicato:

Riprendiamo ciò che ci appartiene.
Nell’ambito della solidarietà tra gli oppressi e la compulsione consumistica del giorno d’oggi, oggi, 31 Dicembre 2011, abbiamo espropriato generi di prima necessità presso il supermercato Veropoulos all’incrocio tra le vie Stournari e Tritis Septemvriou. Il nostro scopo era quello di ridistribuirli fra gente simile a noi, nel tentativo di rompere la depressione di chi si sente svantaggiato durante questi giorni “santi e brillanti” e non possono neppure comprare i prodotti che necessitano per sopravvivere. Certo, il nostro atto non ci colloca tra quei privilegiati di questo mondo che non hanno bisogno  loro stessi, cosi aiutiamo i poveri. Ci riconosciamo tra la massa degli oppressi che si rifiutano di divorare i loro compagni umani (locali o immigrati) e contrattaccano i padroni che si arricchiscono succhiando il sangue di coloro che vengono dal basso di questo mondo.
Diamo il benvenuto al 2012 con rabbia e coscienza di classe e vogliamo espropriazioni individuali e di gruppo in tutto il mondo

Tratto da ContraInfo

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Atene – Disoccupati espropriano due supermercati

24 dicembre 2011
SUPERMERCATI ESPROPRIATI – GUERRA AI PADRONI
Oggi nulla fa più infuriare che guardare i padroni tenere su lo sfarzo delle bugie, agendo come se nulla stesse accadendo, come se ci aspettasse un futuro luminoso all’interno del capitalismo; come se l’attacco che sperimentiamo fosse semplicemente una digressione causata da qualche politico corrotto, e non dal sistema di sfruttamento per intero. E ora che alcuni tecnocrati-banchieri hanno preso l’amministrazione della “nazione”, tutto verrà magicamente risolto, solo se noi saremo “pazienti”, faremo più sacrifici, chineremo il capo giorno dopo giorno… NOI lavoratori, disoccupati, stranieri, NOI oppressi, e in nessun caso il capitale e i suoi meccanismi. E ora, anche in questo scenario di favola degenerata riguardo all’infinito consumo e al capitalismo dove chiunque si sistema, ci fanno pressione per indossare i nostri vestiti decenti, correre ai centri commerciali e comprare, comprare, comprare, o almeno farlo con del denaro prestato; per costruire una celebrazione clientelare del natale cosi da dimenticare intenzionalmente le nuove misure, nuove umiliazioni che ci aspettano a venire, e questo finché non resistiamo, perché ogni domani sarà sempre peggiore. Questo mondo nasconde sotto le sue luci sfavillanti il continuo degrado delle nostre vite, e non può essere riformato – può solo essere rovesciato, e non c’è una soluzione pronta per il suo rovesciamento. La creazione di strutture solidali e di mutuo appoggio tra gli oppressi è richiesta al fine di gestire le condizioni e le conseguenzde prodotte dalla funzione della macchina capitalista, sia in periodo di crisi o di sviluppo; strutture che supportino pratiche di conflitto e lotte di classe; strutture che incontrino la soddisfazione dei bisogni quotidiani di ciascuno di noi.
SOLIDARIETA’ – AUTORGANIZZAZIONE – CONTRATTACCO

Lavoratori-Disoccupati dei quartieri della metropoli – 24 Dicembre

Tratto da Contrainfo

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A 85 anni la pensione non basta

15 dicembre 2011
Cuneo – Un anziano di 85 anni ha tentato di rapinare due uffici postali prima di essere bloccato dai Carabinieri: “Sono disperato, la pensione non basta”, ha detto ai militari che lo hanno arrestato questa mattina a Cuneo. In caserma gli uomini del Comando provinciale di Cuneo gli hanno offerto la colazione e il pranzo alla loro mensa.
Tutto è successo questa mattina presto: il pensionato di Borgo san Dalmazzo, nel cuneese, si è prima presentato, a viso scoperto e con una pistola giocattolo, a un ufficio postale in frazione Spinetta. Ma l’impiegata, riconoscendolo per averlo visto diverse volte chiedere l’elemosina, non si è fatta intimidire e ha telefonato ai carabinieri. L’uomo, spaventato, è scappato a bordo della sua bicicletta. Poco dopo ha ripetuto la stessa, disperata, scena alla Posta di Cuneo Centro intimando all’impiegata di consegnargli il contante in cassa. Spazientito però dal temporeggiare della donna, ha ripreso la bici e si è allontanato in direzione di Borgo San Dalmazzo. I Carabinieri del reparto operativo di Cuneo lo hanno rintracciato poco dopo e lo hanno arrestato.

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Giovane nell’animo!

14 dicembre 2011
Cuneo – Un pensionato di 85 anni tenta senza successo di rapinare due uffici postali e, quando viene arrestato dai carabinieri, si giustifica con il disperato bisogno di soldi: la pensione – ha detto – non gli basta per mantenere anche la moglie, non italiana, e i suoi parenti, con i quali divide un piccolo alloggio a Borgo San Dalmazzo, in provincia di Cuneo. I militari, una volta in caserma, gli hanno offerto la colazione e il pranzo alla mensa.
La vicenda si è svolta a Cuneo. Protagonista P.G., che si è presentato nell’ufficio postale di frazione Spinetta brandendo una pistola giocattolo e, di fronte ai clienti spaventati, ha ordinato all’impiegata, in modo assai concitato, di consegnargli il denaro che aveva in cassa, La donna però lo ha riconosciuto perchè – ha detto – in passato lo aveva già visto chiedere l’elemosina nei paraggi; ha preso tempo e ha chiamato con il telefonino le forze dell’ordine.
Il pensionato, dunque, ha desistito e, in bicicletta, ha raggiunto le Poste centrali. Anche qui ha ripetuto la scena, ma l’impiegata, forse poco convinta dall’età avanzata e dall’aspetto dimesso dell’aspirante rapinatore, ha temporeggiato. L’uomo si è convinto che non sarebbe riuscito ad avere il denaro e si è allontanato, ma i carabinieri, dopo aver raccolto le testimonianze, lo hanno individuato nel giro di pochi minuti: era nel centro commerciale di Borgo San Dalmazzo, non molto lontano da casa. A quel punto, in caserma, lo hanno assistito per il resto della giornata.

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In cento all’autogrill

08 dicembre 2011
Torino – Un centinaio di giovani genovesi che viaggiavano su due pullman diretti a una nota discoteca torinese hanno saccheggiato la scorsa notte il bar di una stazione di servizio lungo l’autostrada Torino-Piacenza. Il gruppo ha invaso il market portando via bibite e dolciumi.
Dapprima e’ intervenuta una pattuglia della polizia stradale, poi sono arrivati Carabinieri e altri agenti. Due ragazzi sono anche stati trovati in possesso di sostanze stupefacenti e sono stati arrestati.

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Rapina in banca e gli impiegati lo legano

07 dicembre 2011
Torino – Banca. Ora di pranzo. Un uomo legato mani e piedi, buttato sul pavimento. Supplica, chiede di essere liberato. Intorno, una mezza dozzina di uomini, impegnati a controllare che non si muova. Una scena già vista, ma questa volta c’è qualcosa di diverso. L’uomo a terra è un bandito, quelli intorno sono impiegati e clienti della banca. E fuori, altri due rapinatori bussano con forza per far aprire la porta. Invano.
Tutto accade tra le 12,50 e le 13 di lunedì, nella filiale della Banca d’Alba in corso Siracusa 47. R.F., 46 anni, entra nella bussola della banca. Indossa una maschera di lattice e una parrucca con i capelli rossastri. «Era voltato verso il muro, sembrava che telefonasse» spiega un’impiegata. La cassiera, però, si accorge subito del trucco e blocca le porte. Il bandito rimarrebbe lì, se non fosse per un cliente, che sfiora la maniglia e sblocca il meccanismo della bussola. Ma è sempre lui a mettere per primo le mani addosso al bandito. Scena da film: il cattivo con la faccia contro il muro, le mani dietro la schiena, perquisito in cerca di armi. Questa volta, però, a bloccare il ladro sono tre clienti, con l’aiuto del direttore e del vicedirettore della banca. Agiscono come una squadra affiatata, neanche fossero specialisti del settore sicurezza. Due tengono le braccia, uno schiaccia il bandito contro il muro, il vicedirettore lega con il nastro adesivo le gambe dell’uomo e il direttore gli stringe i polsi dietro la schiena con una fascetta da elettricista. Sdraiato sul pavimento, il bandito fa un ultimo, disperato tentativo: «Faccio il bravo, lo prometto, ma lasciatemi andare». Continua a leggere

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10.000 Euro di spumante

07 dicembre 2011
Torino – La scelta dei supermercati in cui attuare la truffa era accurata così come quella dei prodotti da portare via. Tre persone sono finite in manette, a Torino, dopo aver raggirato i dipendenti del supermercato Carrefour, di Corso Montecucco. I fermati lavoravano per una ditta di distribuzione e vendita all’ingrosso e al dettaglio di prodotti alimentari della provincia di Napoli. L’accusa per loro è concorso in truffa aggravata e ricettazione. I tre sono stati bloccati dopo aver sottratto 102 bottiglie di spumante di pregio, del valore di circa 10.000 euro, nascondendole assieme ad altre che avevano regolarmente pagato. L’ammanco è stato però notato dai titolari del supermercato che hanno fatto intervenire i carabinieri per un controllo. Continua a leggere

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