La rabbia dei minatori

1 giugno 2012
Madrid – La rivolta dei minatori asturiani, che da giorni sta bloccando la regione mineraria autonoma nel nord del territorio spagnolo, è sbarcata ieri per le strade di Madrid, andando incontro ad una feroce repressione della Polizia Nazionale, che tra arresti ed uso spietato di pallottole di gomma, non s’è proprio risparmiata. Ormai al quinto giorno di sciopero, la rabbia dei minatori che lottano contro i tagli previsti dal governo sulle attività d’estrazione di carbone  e per il cambiamento industriale delle regioni che vivono d’estrazione, ha assunto quante più forme e pratiche possibili, da quelle dimostrative alle più radicali,  come s’è visto negli incredibili blocchi autostradali e nella costruzione di quelle barricate, difese da centinaia di braccia, contro le pallottole di gomma della polizia madrilena. Otto di loro invece si sono barricate lì sotto, a tremila metri sotto il suolo, minacciando che se non si arriverà all’annullamento del progetto di smantellamento dell’attività mineraria, usciranno da quel buco nella terra solo da morti, con i piedi davanti. E son lì già da dieci giorni.
Guerra senza sconti, perché di alternative non ne hanno,  perché stanno difendendo il loro salario, la possibilità di sopravvivere.
E la radicalità del conflitto sale vertiginosamente, al contrario di quel che accade dalle nostre parti. Pensate che la Camusso ha dato anche la benedizione alla parata militare, allo scempio che domani mattina vedremo marci(a)re per le strade di Roma. Noi, il paese della concertazione, il paese dove la classe operaia si lascia calpestare felice, il paese dove, davanti a decine di capannoni sbriciolati sulla testa degli operai durante il terremoto, non ha visto una sigla sindacale chiamare allo sciopero, alle braccia incrociate fino alla completa messa in sicurezza dei posti di lavoro, tutti, ora.
Gli scontri ieri a Madrid sono andati avanti per ore, il corteo era grande: 8000 tra minatori delle diverse zone della spagna e compagni hanno marciato fino al Ministero dell’Industria, circondato da plotoni di polizia antisommossa. La lotta prosegue e si intensificherà nei prossimi giorni se il governo non farà un passo indietro.
Loro no, non sembrano volerne fare nemmeno mezzo.

Non un passo indietro! Solidarietà ai minatori combattenti delle Asturie!
«No al cierre de la mineria del carbon. Por el cambio economico e industrial de las comarcas mineras»
A SARA’ DURA!

Tratto da Baruda

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Assalto armato a furgoni portavalori ma magro il bottino

1 giugno 2012
Brindisi – Avevano creato una barriera con delle auto messe di traverso lungo la provinciale tra Latiano e Brindisi, nei pressi di Francavilla. Appena i 3 furgoni portavalori che sopraggiungevano hanno rallentato, i rapinatori sono entrati in azione sparando numerosi colpi d’arma da fuoco. A nulla è valso l’intervento delle guardie giurate a bordo dei furgoni, secondo le quali i banditi erano almeno una quindicina, alcuni armati con fucili a pompa e a canne mozze.I ladri hanno forzato le lamiere di uno dei dei blindati grazie a una sega elettrica, ma sono riusciti a impadronirsi di un bottino esiguo: pochi sacchetti di monete, anche perché una volta aperte le portiere dei furgoni è scattato l’allarme con l’immediato intervento dei carabinieri.I banditi a quel punto hanno abbandonato le casseforti, arraffando quel che potevano, e sono fuggiti a bordo di altre auto, dando alle fiamme i mezzi bloccati. Nessuna delle guardie giurate è rimasta ferita in modo serio, qualcuno con lesioni lievi è stato medicato sul posto dal personale del 118. Intanto in tutta la zona si è scatenata una gigantesca caccia all’uomo da parte delle forze dell’ordine anche con elicotteri e pattuglie a cavallo.

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Brutto periodo per i rappresentanti di gioielli

1 giugno 2012
Bari – Inseguito. Intimidito a colpi di pistola. Bloccato e rapinato di 50mila euro di gioielli. E’ salvo per miracolo un rappresentante barese di preziosi che giovedì scorso ha subito un assalto da far west lungo la strada provinciale 231 che collega Palese a Bitonto. L’uomo, 40 anni, residente a Poggiofranco, è riuscito a sfuggire ai proiettili dei banditi. In una corsa a zig zag tra le auto il rappresentante ha evitato il fuoco. Almeno sei i colpi sparati. I rapinatori hanno agito in tre a bordo di un’Alfa Romeo. Erano armati di pistola, con il volto coperto da passamontagna. Un proiettile si è conficcato nel parabrezza dell’auto del rappresentante, una Ford station wagon, frantumando il vetro. Oltre alla paura, il commerciante se l’è cavata con qualche ferita al viso causata dai frammenti del parabrezza schizzati sugli occhi. L’assalto è stato violento. Ha rischiato la vita. Così come gli altri automobilisti che si trovavano sulla stessa strada a quell’ora. Dopo l’assalto, è scattata la chiamata ai carabinieri. Ai militari sono affidate le indagini per ricostruire la rapina e risalire ai responsabili. Sulla base delle dichiarazioni del commerciante, i carabinieri di Terlizzi hanno ricostruito attimo dopo attimo quanto accaduto. Il 40enne non si è accorto subito di essere inseguito. Era primo pomeriggio. Stava tornando da Bitonto verso il centro di Bari. All’improvviso, all’altezza di Palese, ha visto l’Alfa Romeo dei banditi accelerare freneticamente. Continua a leggere

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Un orgasmo indimenticabile!

1 giugno 2012
Brasilia – Cosa rapinare in un sex shop? Ma un vibratore tutto d’oro, no? Un solitario rapinatore, pistola alla cintola, si è fatto dare da una commessa di un negozio specializzato in oggetti hard di Brasilia un vibratore bagnato in oro 18 carati, importato dalla Svezia, del valore di 4000 dollari. L’originale furto è avvenuto ieri ed il ladro, dopo il classico ”questa è una rapina” e dopo aver ottenuto la spiegazione di che cosa fosse il rilucente oggetto, lungo otto centimetri, che faceva bella mostra di se’ in una scatola di acrilico, ha rinchiuso la ragazza nel bagno, le ha tappato la bocca con lo scotch, e se ne è andato portandosi via solo quello.

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Muore folgorato in una cabina elettrica

31 Maggio 2012
Torino – Un uomo è morto folgorato questa sera alla periferia di Torino mentre tentava di rubare cavi di rame nella cabina elettrica di una scuola dismessa. Il complice ha chiamato i soccorsi con il telefono cellulare, ma quando l’ambulanza è arrivata il ladro era già morto. Sul posto è intervenuta la polizia che, oltre ad effettuare i rilievi, sta cercando il complice che è fuggito dopo la chiamata. Il ladro rimasto ucciso è Dumitru Anichei, romeno di 47 anni. Dopo averlo individuato, la polizia ha poi accertato che a chiamare i soccorsi con il telefono cellulare non è stato un complice ma un convivente dell’uomo che si era allarmato non vedendolo rientrare a casa. Il tentativo di furto è avvenuto all’interno di un capannone dismesso dall’industria Leone e attualmente concesso in affitto a un’altra ditta.

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Lascia la calzamaglia, viene identificato dal Dna

30 maggio 2012
Brescia – Tradito dalla saliva sulla calzamaglia, utilizzata durante una rapina.  L’esame del DNA non gli ha lasciato scampo ed è stato identificato. Così è finito in carcere F.P., un rapinatore 41enne che da tempo era tenuto sotto controllo dai Carabinieri. Si sospettava infatti  che proprio lui potesse essere l’autore di due colpi in banca, uno riuscito, l’altro solo tentato. Il primo assalto, alla filiale della Valsabbina in via Trento, ai primi di ottobre, gli aveva fruttato 1000 euro e 21 mila yen, poco più di 200 euro. Un mese dopo era entrato in azione all’Unicredit di via della Chiesa. Ma la rapina era fallita perchè l’uomo non era riuscito a farsi aprire la cassaforte temporizzata. Spazientito si era tolto calzamaglia e parrucca che indossava per cercare di non farsi riconoscere. Era poi fuggito lasciando in banca il travestimento dal quale la Sezione Investigazioni Scientifiche era riuscita ad estrarre il DNA. Fatto il raffronto con il campione di saliva prelevatogli nel corso di un controllo, ai carabinieri, supportati anche da riprese dalle telecamere a circuito chiuso, sono subito tornati i conti e hanno arrestato il  41enne.

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Rapina alle Poste: 50euro di bottino

30 maggio 2012
Piavola (Fc) – Tentano furto alle Poste ma scappano via con soli 50 euro. L’ufficio postale in questione è quello di Piavola. Due uomini sono riusciti ad entrare ma il loro obbiettivo non è andato a buon fine difatti la loro intenzione era proprio quella di sradicare la cassaforte e portasela con sé ma evidentemente, per motivi non ancora chiari, sarebbero scappati via prendendo quello che il convento ha lasciato: 50 euro.

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“Liberate i nostri compagni”

29 maggio 2012
Torino – Una ventina di giovani si raduna di fronte alla caserma dei Carabinieri di largo Palermo in Barriera di Milano e comincia a battere sui pali della luce, scandendo tutti assieme “Libertà! Libertà!” Molti passanti si fermano e guardano incuriositi, altri accorrono attirati dal baccano, tutti chiedono cosa stia succedendo. Qualcuno spiega che un’ora prima, tre loro amici erano stati fermati per il furto di una dozzina di bottiglie di alcolici nel supermercato Il Gigante di corso Mortara. Nel frattempo, dentro la caserma protetta da un cordone di Alpini, i Carabinieri corrono da un ufficio all’altro cercando di sbrigare il prima possibile le pratiche per la denuncia e lasciar andare i tre, in maniera da far cessare il baccano. Quando i tre taccheggiatori vengono liberati, il presidio li accoglie con un grido di gioia, e si scioglie.

Tratto da Macerie

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Rapina al supermercato

28 maggio 2012
Tortolì- Casco in testa e pistola in pugno: all’Ld di viale Arbatax a Tortolì i rapinatori entrano dalla porta di servizio. Il bottino è di ottomila e cinquecento euro per i due ladri che sono fuggiti per le vie del centro. Alle dieci di sera scatta l’allarme. Sul posto arrivano gli agenti della squadra mobile che eseguono i rilievi e mettono nero su bianco il racconto delle vittime.

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Agricoltore ruba del fieno

28 Maggio 2012
San Marino – La crisi economica continua ad attanagliare i lavoratori, ma è certamente particolare il furto compiuto da un agricoltore 76enne di Verucchio, residente a Borgo Maggiore di San Marino. Domenica mattina l’uomo è stato sorpreso da una pattuglia dei Carabinieri mentre stava rubando fieno in un terreno di Santa Cristina, di proprietà di un 59enne riminese. Inevitabile la denuncia per furto. I Militari hanno sequestrato il trattore utilizzato dal 76enne per il trasporto del “bottino”.

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Comunicato di un compagno anarchico accusato di rapina

27 maggio 2012
Salonicco – Aggiornamento sulla situazione giudiziario del compagno anarchico Babis Tslianidis:
E’ stata fissata presso il tribunale di Salonicco al 18 luglio l’udienza del processo a Babis Tslianidis in merito al caso della rapina al dipartimento economico di AHEPA, basato su un campione DNA trovato nella zona. Il compagno, il 16 novembre, senza saperne il motivo, è stato chiamato a testimoniare presso il dipartimento delle indagini del tribunale di Salonicco.

Nessun compagno è solo nelle mani dello stato.
RABBIA E CONSAPEVOLEZZA

Il 16 Novembre 2011, Charalambos “Babis” Tsilianidis è stato condotto al tribunale di Salonicco. Prima di entrare nell’ufficio del magistrato esaminatore, ha dichiarato: “Io sono un anarchico rivoluzionario e mi rifiuto di prendere parte a questi procedimenti.” Nonostante ciò, l’accusa e il magistrato esaminatore gli hanno presentato una nuova accusa, questa volta per aver rubato nella sede amministrativa dell’ospedale AHEPA. L’unica prova a suo carico è una bandana che, secondo la polizia, contiene il suo DNA ed è stata trovata vicino all’ospedale. Due giorni dopo la sua presenza al Tribunale di Salonicco, Tsilianidis ha diffuso la seguente lettera:

Lunedi 7 Novembre, sono stato invitato a presenziare davanti all’accusa alla Reguler Hearing Section Number 5 del Thessaloniki Court of Primary Authority per dare una dichiarazione riguardo alle accuse di furto, complicità semplice nel furto, e possesso illegale di armi.
La parte ironica dell’intera questione era che io non sapevo – e ancora non so – per quale furto sono stato convocato, visto che il pezzo di carta consegnatomi non menziona né il luogo né la data del furto. Ovviamente, quando il mio avvocato ha chiesto i dettagli, la risposta è stata: “Non possiamo dire nulla fino a quando non presenzierà l’accusato stesso.” Allo stesso tempo, si era diffusa una voce riguardo ad una bandana contenente il mio DNA trovata vicino al luogo sconosciuto del furto.
Ovviamente non mi sono presentato, visto che ho considerato pesante un viaggio di circa 1000 kilometri – un giorno e mezzo in un veicolo di trasferimento, in una gabbia di 1 metro quadrato per 10 ore.
Incurante dell’azione attribuitami (e che io abbia o no a che fare con essa), ciò che ho fatto durante le precedenti esaminazioni e gli interrogatori formali per il precedente caso nel quale sono accusato, cosi come ho fatto durante i sei mesi di investigazione formale, è esattamente ciò che farò nei processi a venire.
Mi rifiuto di dialogare, a livello personale o politico, con qualunque autorità “al comando”. Invece, voglio legittimizzare nella mia coscienza, in quella dei miei compagni, e in quella dei miei nemici un procedimento nel quale alcuni – per i quali, ovviamente, provo ostilità – sono stati dichiarati adatti per giudicare la lotta anarchica.
Oltre alla questione della partecipazione o meno di anarchici nelle azioni in questione, vedo l’accusa criminale di quelli in lotta, la mia recente accusa, e la prigionia di dozzine di anarchici rivoluzionari come parte di un conflitto generale tra diversi valori – come parte di una guerra civile sociale.
Ciò riguardo al tentativo dello stato di instillare paura nei rivoluzionari cosicché smettano la loro attività, nel tentativo di interrompere la diffusione di idee e pratiche anarchiche.
La loro intenzione è di scoraggiare i giovani dal prendere iniziativa. Continua a leggere

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Rintracciato tramite gps

27 Maggio 2012
Roma – Furto aggravato e ricettazione.  Queste le accuse di cui dovrà rispondere un 50enne romano arrestato dai carabinieri del Nucleo Radiomobile di Roma, dopo aver rubato un iPhone ad un 39enne. I militari sono riusciti a mettersi sulle tracce del ladro grazie proprio al segnale gps del telefonino che l’uomo aveva rubato. L’uomo è stato rintracciato in via Tiburtina, nei pressi del carcere di Rebibbia, dove è stato fermato mentre provava a darsi alla fuga. Sull’auto, oltre all’iPhone, è stata rinvenuta un’ingente quantità di merce rubata lo scorso 15 marzo all’interno di alcuni uffici ed il 21 maggio all’interno di un cantiere edile, consistente in materiale informatico, buoni pasto intestati ad una società finanziaria, due rotoli di cavi elettrici, 4 valigette complete di trapani elettrici, una sega professionale da banco, un borsone contenente svariati attrezzi da lavoro e marche da bollo per un valore di circa 200 euro. Il ladro è ora nel carcere di Regina Coeli.

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Rapina in farmacia

26 maggio 2012
Milano – Cappuccio in testa e occhiali da sole per mettere a segno un colpo alla farmacia di via Rombon 29. Lo sconosciuto, ieri verso le 12.30, è entrato nel negozio e, senza mostrare armi, ha detto la fatidica frase: «È una rapina, datemi i soldi». I due dipendenti non se lo sono fatto ripetere due volte e gli hanno consegnato l’ incasso della giornata, 1.200 euro.

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Si nascondono sotto il letto

26 Maggio 2012
Pescara – Strana storia di furti. Dopo essere entrati in un’abitazione di Montesilvano per commettere un furto, all’arrivo dei Carabinieri si nascondono sotto al letto con la speranza di non essere visti, ma alla fine vengono scoperti ed arrestati. Con l’accusa di tentato furto aggravato, in manette sono finiti un marocchino di 26 anni e un palestinese di 27, entrambi destinatari di un provvedimento di espulsione dal territorio nazionale non ottemperato. In particolare, la scorsa notte, mentre scavalcavano la recinzione di un complesso residenziale in via Chieti, i due sono stati notati da alcuni cittadini, che hanno allertato le forze dell’ordine. Inutile, per i due stranieri, il tentativo di nascondersi sotto ad un letto per non essere visti: i Carabinieri li hanno trovati ed arrestati. I ladruncoli hanno visitato due delle tre case presenti nella struttura – un complesso di mini appartamenti estivi di proprietà di alcuni toscani -, mettendo in disordine le abitazioni, senza però prendere nulla. L’uomo di origini marocchine, tra l’altro, era già noto alle forze dell’ordine, in quanto arrestato in passato per spaccio di sostanze stupefacenti. Sempre i Carabinieri di Montesilvano hanno arrestato a Collecorvino (Pescara) un 50enne accusato di furto aggravato. L’uomo, ieri pomeriggio, è stato fermato mentre si allontanava da un opificio in cui aveva rubato materiale ferroso.

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Rapina in banca da 60mila euro

25 maggio 2012
Ostia(Roma) – Fazzoletto sul volto in stile «cowboy» rapinano la filiale dei Monte Paschi di Siena a Ostia e fuggono con 30mila euro. Il colpo in orario di chiusura intorno alle 13.30 in via Pietro Ercole Visconti. In due, pistola alla mano, hanno fatto irruzione nella banca lidense e si sono scagliati contro la guardia giurata. Il vigilantes è stato disarmato e colpito con il calcio della sua pistola alla nuca. I clienti, terrorizzati, sono stati minacciati e spinti in un angolo, mentre la coppia di rapinatori intimava agli impiegati di svuotare le casse. Sotto la minaccia delle armi, i rapinatori hanno costretto un dipendente ad aprire anche lo sportello bancomat. Riempiti i sacchi, i banditi sono usciti dalla filiale di Ostia con oltre 30mila euro. Il vigilantes, svenuto dopo il colpo infertogli, è stato ricoverato all’ospedale Grassi di via Passeroni: le sue condizioni non sarebbero gravi. Malori anche tra gli impiegati e la clientela per lo spavento. I rapinatori sarebbero italiani, con accento napoletano. La Polizia del commissariato di Ostia sta visionando i filmati delle telecamere.

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