Bottino di 3euro

03 giugno 2011
Levico – Il 15 giugno un giovane di 23anni dovrà presentarsi davanti al tribunale di Borgo Valsugana per un processo. L’accusa è di furto aggravato. I fatti risalgono al Capodanno del 2009 ed il bottino fruttò la modica cifra di 3 (tre!) euro. Il giovane, nato in Germania e domiciliato a Lecce è accusato di essersi introdotto all’interno della piscina comunale di Levico Terme. Per intrufolarsi nella struttura sportiva aveva forzato la finestra dei bagni e, una volta dentro, si era diretto verso l’ufficio adibito a cassa. Ma le speranza di arricchirsi con i soldi nel registratore di cassa si sono rivelate subito errate. Il fondo cassa era costituito solo da poche monetine, per un totale di 3 euro. A quel punto l’attenzione del giovanotto si era rivolta al bar «Piscina» dal quale era uscito con una slot machine. Continua a leggere

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Documenti sugli impianti nucleari

3 giugno 2011
Roma – Enel ha denunciato oggi alle forze di Polizia il furto, negli uffici romani dell’area nucleare a Tor di Quinto, di un computer «contenente documenti aziendali relativi a studi e analisi preliminari, privi di risvolti operativi, sulle caratteristiche di siti per impianti nucleari in Italia e all’estero». Per l’azienda, si legge in una nota, «è davvero singolare che un furto così mirato avvenga proprio a pochi giorni dalla tornata referendaria»

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Ritrovato Mao di Warhol

2 giugno 2011
Monza (Mi) – Due Andy Warhol che raffigurano il presidente Mao, cinque nature morte di Morandi e poi ancora opere astratte e dipinti etnici. Le preziose opere d’arte, 11 in tutto che hanno un valore che supera i due milioni e mezzo di euro, erano state tutte rubate ad una collezionista. Ora sono state recuperate grazie ad un’operazione fra Lombardia e Liguria del Nucleo carabinieri tutela patrimonio culturale di Monza. Tutto è partito quasi per caso. Viene fermata un auto con a bordo due persone e un Morandi da 200mila euro. “Ci è stato regalato” hanno detto per giustificarsi. Da quel controllo è partita una ricerca internazionale, grazie alla quale i carabinieri sono risaliti al furto nel marzo scorso in una casa privata di Montecarlo. Le altre opere vengono trovate in un container ad Albenga. Tre le persone coinvolte, tutte denunciate per ricettazione.

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Aiazzone: 2°round

3 giugno 2011
Bergamo – I creditori colpiscono ancora l’azienda piemontese Aiazzone. All’indomani dell’assalto di massa compiuto da circa 200 persone al magazzino Aiazzone di Pognano, nel Bergamasco, anche oggi qualcuno è tornato nei locali dell’ex mobilificio, chiuso da mesi, per rubare mobili e accessori per la casa. I carabinieri, che ancora stavano facendo l’inventario del materiale rubato ieri, hanno sorpreso una decina di persone che tentava di introdursi nel capannone. Sono state identificate e rischiano una denuncia per violazione di proprietà e tentato furto. Le persone sorprese all’interno dei locali, pur essendo a conoscenza dell’azione delle forze dell’ordine relativa al giorno precedente, si sono ripresentanti sul posto e avrebbero chiesto ai carabinieri di “comprendere la particolare situazione”.

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Aiazzone: Furto di massa

02 giugno 2011
Bergamo – E’ stato un vero e proprio furto di massa, quello compiuto da circa duecento persone ieri sera nel magazzino Aiazzone di Pognano, nella Bassa Bergamasca. Decine di persone, probabilmente tramite passaparola, si sono date appuntamento nel cortile del deposito, chiuso da mesi dopo il fallimento dell’azienda, e dopo aver scardinato i cancelli sono entrati e hanno razziato tutto ciò che capitava loro tra le mani: mobili, cucine, divani, letti e accessori per la casa. C’é chi è arrivato in auto e chi addirittura con camion e furgoni. I carabinieri, allertati dall’andirivieni sospetto, sono arrivati in forze e hanno identificato tutti coloro che si trovavano ancora all’interno del capannone. Si tratta per lo più di famiglie di extracomunitari, ma tra i razziatori c’erano anche molti italiani residenti nella zona e, a quanto si è appreso, anche alcuni creditori dell’azienda. Ora dovranno rispondere di furto aggravato, violazione di proprietà e danneggiamento. Parte della merce è stata recuperata. I militari stanno indagando per capire da chi e in che modo sia stato organizzato il furto di massa.

Tratto da informa-azione

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Svuotato furgone portavalori

02 giugno 2011
Parma – Il colpo alle sei e mezza di ieri nel parcheggio del McDonald’s. Bottino da migliaia di euro. L’auto di colore nero è entrata nel parcheggio del McDonald’s di via Emilia ovest intorno alle sei e mezza del pomeriggio di ieri. Un uomo è uscito, ha aperto le porte furgone portavalori e ha cominciato a scaricarne i sacchi, pieni di monete, indisturbato. Una volta finite le operazioni di carico l’auto – guidata dal complice – è sgommata a tutta velocità sulla via Emilia. L’autista del furgone, uscito dal locale, non ha potuto far altro che constatare il furto.

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Prete resta senza Tv

02 Giugno 2011
Agrigento – Furto nella parrocchia Sacro Cuore di Gesú del rione Quadrivio Spinasanta, ad Agrigento. I ladri si sono introdotti nei locali dell’oratorio e hanno rubato un televisore, un mixer e altri oggetti.

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Evasione spettacolare

15 dicembre 2008
Fresnes (F) – Un rapinatore italiano deve scontare 17 anni di prigione a seguito della sentenza della corte d’assise di Parigi per un’evasione dalla prigione di Fresnes nel 2003. A quanto si apprende dall’Ansa, l’uomo è stato il protagonista di una spettacolare fuga che ha visto l’intervento di un commando esterno formato da una decina di persone armate di razzi e mitra. La sentenza ha condannato anche due presunti complici, un avvocato e una guardia carceraria, a 7 e 12 anni di prigione. Nato a Cassino nel 1973, l’uomo è giunto nella città francese nel 1983 e qui, secondo la polizia, si è specializzato nelle rapine armate a furgoni blindati. Già nel 1988 era stato protagonista di un’evasione dalle carceri francesi per la quale era stato liberato da due complici nel corso di un trasferimento medico. Dopo esser stato preso e condannato al carcere nel 2002 era avvenuta l’evasione dal carcere di Fresnes il 12 marzo 2003. La polizia riuscì a riprenderlo nel luglio seguente.

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Tre colpi al giorno

31 dicembre 2007
Bari – Un rapinatore seriale. Più volte finito al fresco e mai redento. Dal giorno 14 dicembre era evaso dagli arresti domiciliari di via Porpora e, per due settimane di fila, aveva messo a segno 14 rapine. Tre colpi al giorno, escludendo le feste. Sempre armato di taglierino, sempre a volto scoperto e sempre ad istituti di credito. Ieri, però, l’uomo di 42 anni, pluripregiudicato per reati specifici, è stato preso a Bari dalla squadra Mobile di Milano che da tempo erano sulle sue tracce. Il rapinatore seriale si era rifugiato nel capoluogo pugliese a casa di alcuni conoscenti la cui posizione è ora al vaglio degli inquirenti. Le 14 rapine in sequenza avevano fruttato al bandito 120 mila euro.

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Evade dall’ospedale

27 aprile 2008
Milano – «Non ho idea di cosa sia successo, non ho visto niente». Quando gli agenti sono entrati nella stanza al secondo piano dell’ ospedale Fatebenefratelli, reparto blindato riservato ai detenuti, hanno trovato un solo paziente. Il secondo letto era vuoto, la finestra forzata, le lenzuola annodate che penzolavano all’ esterno. Da lì, calandosi lungo il muro e precipitando poi a terra da un’ altezza di alcuni metri, è evaso un rapinatore che doveva scontare tre anni di carcere. Non si sa se qualcuno lo stesse aspettando fuori, se la fuga fosse in qualche modo programmata. In pochi minuti è scomparso, come un fantasma nella Milano semideserta e assolata del 25 aprile. Mancavano pochi minuti alle 3 di ieri pomeriggio. La spinta a rischiare un’ impresa che sembrava disperata, dice sorridendo qualcuno, potrebbe essere l’ amore. L’uomo di 24 anni, era stato arrestato a gennaio scorso. Poco prima di finire in manette, però, si era sposato. Continua a leggere

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Una latitanza di 7anni

22 febbraio 2003
Bergamo – Un noto ricercato, evaso nel 1996 dagli Ospedali Riuniti di Bergamo, è stato arrestato a Vercelli dalla squadra mobile di Novara. Deve scontare una condanna a 21 anni e 11 mesi di carcere inflittagli dal tribunale di Vigevano per due rapine in banca e il tentato omicidio di 4 carabinieri. Si è interrotta quindi in Piemonte una latitanza lunga 7 anni, iniziata proprio quiel 24 aprile 1996, quando era fuggito dall’ospedale bergamasco dove era agli arresti domiciliari, due mesi prima della sentenza che lo avrebbe condannato come capo di una banda specilizzata in rapine in banca. Oltre ad altri colpi in Lombardia, il rapinatore era accusato di aver compiuto due rapine nella provincia di Bergamo, una in città nell’ottobre del 1994, l’altra a Lallio tre mesi prima.. Dopo una vita spericolata, fatta di tanti colpi in banca, per alcuni dei quali era già stato condannato, dopo un tentativo di evasione dal carcere milanese di Opera sventato all’ultimo momento da un secondino, il bandito era riuscito a scappare dai Riuniti con una certa facilità: semplicemente si era infilato i vestiti e, probabilmente approfittando dell’orario di visita, aveva lasciato il reparto di medicina senza lasciare tracce. Nessuno lo piantonava, non era previsto. Della fuga si era accorto il medico di guardia del reparto: in ospedale l’uomo era ricoverato per un tumore. Aveva tentato più volte di farcisi ricoverare, appellandosi alla clemenza dei giudici.

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Evaso! Eppure il carcere è cosi bello…

27 dicembre 2007 -Un articolo da premio NOBEL!-
Prato – “La sorpresa secondo me non è tanto nell’evasione. C’è da chiedersi piuttosto perché quell’uomo ha deciso di scappare da una struttura che offre una realtà del tutto diversa dalla detenzione nuda e cruda, ma piuttosto un’opportunità di recupero, anche fisico”. Lascia in sospeso un interrogativo pesante Fabrizio Taizzani, comandante degli agenti di polizia penitenziaria nel commentare la fuga da Solliccianino di un 32enne pratese, tra la sera della vigilia e la notte e la notte di Natale, Continua a leggere

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Perchè siamo contro le carceri?

Voglio riproporre un vecchio scritto sempre attuale sulle carceri, sul perchè si è contro le carceri, contro ogni forma di prigione.

Perchè siamo contro le carceri, tutte le carceri?
Diciamo cose semplici, perché siamo spiriti semplici.
I pensieri, i desideri, i sogni che cerchiamo di esprimere appartengono all’umanità fin dall’alba del suo apparire. Uno stuolo infinito di legislatori, politici, esperti, intellettuali e altri sostenitori di idee autorizzate hanno complicato ad arte le domande, facendo sentire sciocchi e inferiori tante donne e tante uomini che si sono sempre riferiti all’unico libro in cui si può trovare qualche risposta: quello dell’esperienza vissuta.
Ci dicono che il carcere è un luogo necessario per punire coloro che trasgrediscono le regole della società.
Ora, il concetto di “regola” presuppone che alla base di questa società ci sia un libero accordo, un insieme di norme volontariamente condivise dagli individui che la compongono. Ma è veramente così? Continua a leggere

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Rapina a Latina

1 giugno 2011
Latina – In pochi minuti sono riusciti a portare via un bottino di quattromila euro. Protagonisti due giovani che nel tardo pomeriggio di ieri hanno messo a segno una rapina ai danni dell’agenzia Mail Boxes etc. di via Aurelio Saffi, nel centro di Latina. La coppia, che ha agito a volto scoperto, ha fatto irruzione nel negozio intorno alle diciannove. La moglie del titolare, unica persona presente all’interno del negozio, è stata minacciata con un taglierino. La donna ha consegnato l’incasso della giornata e i rapinatori, probabilmente provenienti da fuori Latina, sono scappati a piedi. L’attività commerciale, specializzata nella spedizione di pacchi e lettere in tutto il mondo, non aveva mai subito rapine.

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Rapina travestiti da suore

31 maggio 2011
Chicago – Un uomo e una donna hanno fatto irruzione in una banca di Chicago vestiti con abiti e maschere da suore per un furto che sembra quasi una citazione cinematografica. Come si vede nelle immagini catturate alle telecamere di sorveglianza i ladri hanno indossato le stesse maschere viste nel film del 2010 “The Town”, con Ben Affleck. Nella pellicola, proprio come nella realtà, i ladri derubavano una banca con armi da fuoco e scappavano con una borsa piena di soldi.

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