4mila euro in tasca

28 aprile 2011
Napoli – «Una rapina al mese, questa è la media. Ma l’ultima è stata tremenda». Ciro Perrella, 35 anni, imprenditore nel settore dei mobili e delle vacanze (ha appena acquistato uno stabilimento balneare a Capri, «Gradola»), arredatore di successo, si è trovato ieri, in pieno giorno, una pistola puntata sul viso. È accaduto a Casoria, in via Circumvallazione esterna, alle ore 10.30. Racconta Perrella, figlio di Raffaele, creatore della «Fiera del Mobile» a Riardo, in provincia di Caserta: «Da quelle parti c’è il deposito della mia azienda Thierry House, dove mi ero recato per preparare alcuni mobili da spedire a due calciatori, Lavezzi e De Rossi. Probabilmente i rapinatori, a bordo di una moto senza targa, mi avevano seguito. Quando sono sceso dalla mia Bmw, sono stato avvicinato da uno dei due, a volto scoperto. Mi ha puntato la pistola e mi ha intimato di consegnargli orologio e denaro. Non ho soldi, gli ho risposto. Lui mi ha minacciato ancora e ho tirato fuori quattromila euro in contanti. Continua a leggere

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Ruba latte e lo offre alla gente

28 aprile 2011
Washington – Un uomo travestito da mucca ha rubato cento litri di latte da un supermercato della Virginia e poi lo ha offerto ai passanti. L’uomo, in completo costume da mucca, ha infilato cartoni di latte per il valore di 92 dollari nel suo carrello della spesa allontanandosi poi dal supermercato Walmart, a Stanford, senza passare dalla cassa a pagare il conto. Pochi minuti dopo è stato sorpreso dalla polizia a distribuire il latte ai passanti all’esterno del supermercato. L’uomo e’ stato arrestato dopo un breve inseguimento e la polizia sta cercando di capire i motivi dell’insolito comportamento. (gesto incomprensibile solo per gli sbirri ndt)

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Rapina alla Snai

26 aprile 2011
Milano – Rapina a un punto Snai in via Novara ieri pomeriggio. Il ladro ha minacciato il cassiere con una pistola e arraffato con una mano una manciata di denaro, alcune centinaia di euro, prima di fuggire facendo perdere le tracce.

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Furto in collina

26 aprile 2011
Torino – E’ di decine di migliaia di euro il bottino di un furto clamoroso ad opera di ignoti, nella notte tra sabato e domenica scorsa, all’interno della sede della cooperativa Agriforest in strada del Nobile, in collina. I ladri hanno rubato i computer ed i telefoni portatili che stavano negli uffici. Hanno successivamente forzato una cassaforte che custodiva duemila euro. Infine, hanno rubato anche una Fiat Punto van, a bordo della quale sono fuggiti.

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Furto a casa di Armero

26 aprile 2011
Udine – Furto nell’abitazione del calciatore dell’Udinese Pablo Estifer Armero. Ignoti nottetempo, approfittando dell’assenza del giocatore colombiano, sono riusciti a penetrare nella suo appartamento di Udine impossessandosi di gioielli in oro e di tre orologi di valore per una cifra che supera i 10 mila euro. Il danno non è coperto da assicurazione. I ladri, secondo una prima ricostruzione, sono entrati dopo aver forzato la porta d’ingresso dell’abitazione.

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Cacciatore derubato

25 aprile 2011
Falconara – Un uomo di età compresa tra i 55 ed i 60 anni, G. F. Z., nato a Montalto Uffugo, ma da anni ormai residente a Falconara, rappresentante farmaceutico, ieri mattina ha sporto denuncia contro ignoti, per il furto avvenuto in casa sua, alla marina tra Torremezzo e Falconara, di armi, precisamente due fucili. Il fatto nella notte tra sabato e domenica, i ladri introdottisi senza apparenti segni di scasso e forzature, nella residenza di via degli oleandri, non distante dalla delegazione comunale, hanno dunque portato via dalla casa, pare solo due fucili da caccia regolarmente detenuti.

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Si nasconde in lavanderia

25 aprile 2011
Roma – Un chiamata al 113 poco dopo le 20.30 ha segnalato una rapina in un supermercato da poco consumata in via Claudio Asello in zona Romanina. Dopo aver ascoltato il racconto di alcuni testimoni e le descrizione del responsabile, gli agenti hanno individuato la direzione di fuga del ladro. Il giovane, sentendosi ormai braccato dalle forze dell’ordine, ha cercato di nascondersi all’interno di una lavanderia poco distante dal supermercato poco prima rapinato, minacciando con la pistola il proprietario. Gli agenti così, giunti all’esterno della lavanderia hanno fatto cenno ai clienti di allontanarsi con calma ed una volta accertato che il rapinatore fosse solo all’interno del negozio, sono entrati bloccando ed ammanettando il responsabile. Il rapinatore aveva con sè 3 munizioni calibro 9 a salve e la somma, provento della rapina, di 240 euro. Poco distante è stata trovata l’arma della quale ha cercato di disfarsi, una pistola tipo revolver replica, priva del tappo rosso. Il minore è stato quindi portato al commissariato Romanina, diretto dal dr. Antonio Pignataro, e tratto in arresto per rapina aggravata.

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Furto di capelli

25 aprile 2011
Chicago – Nella mattina di domenica il negozio Beauty One Shop è stato alleggerito di un considerevole numero di parrucche di capelli veri. L’episodio ha lasciato decisamente sbigottiti i poliziotti accorsi sulla scena del crimine, che non avevamo mai assistito a niente del genere nella loro carriera. I ladri hanno scassinato una porta blindata e i due lucchetti. Niente di troppo sofisticato, i proprietari non si aspettavano certo un furto di questa entità.
Al momento non si conosce l’importo della refurtiva.

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La prima ghigliottina

25 aprile 1792
La prima volta che venne usata la ghigliottina fu il 25 aprile 1792 con Nicolas Pelletier, accusato di furto e omicidio. Le decapitazioni, le impiccagioni e i supplizi pubblici decisi della autorità avvenivano a Parigi in Place de Place de HÔtel-de-VilleHÔtel-de-Ville, un tempo Place de Grèves. Le cronache riportano la grande delusione della folla accorsa numerosa che, grazie alla rapidità dello strumento, non ebbe letteralmente il tempo di vedere alcunché di spettacolare.

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Renato Rinino, l’Arsenio Lupin della Riviera

Renato Rinino

(Savona, 1962 – Savona, 12 ottobre 2003) è stato un criminale italiano, noto anche come Renè o l’Arsenio Lupin della Riviera, diventato famoso in tutto il mondo per avere rubato alcuni gioielli della corona britannica nel 1994.
Sin da ragazzino, all’epoca delle presunte bande giovanili a Savona, sull’onda dei guerrieri della notte, si rende noto nel mondo della piccola criminalità, compiendo reati contro il patrimonio di lieve entità.
Il primo colpo Rinino lo mette a segno quando ha otto anni. Bottino, un portafogli in una cabina balneare per comprarsi le biglie che non si può permettere.
A undici anni viene rinchiuso nella nave scuola Garaventa, conosciuta come la peggiore d’Italia. Con lui ci sono i migliori delinquenti che l’Italia può vantare. In quel periodo acquisisce la paura per il buio che lo seguirà per tutta la vita. Questo è dovuto a ciò che accadeva sulla nave durante le ore notturne a luci spente. Continua a leggere

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L.Lohan: 480h di lavori socialmente utili

23 aprile 2011
Centoventi giorni di carcere e 480 ore di lavori socialmente utili. È la condanna che dovrà scontare Lindsay Lohan per l’ennesima bravata: il furto di una collana in una gioielleria di Venice Beach a Los Angeles. La sentenza è stata emessa ieri pomeriggio e la Lohan è stata immediatamente presa in custodia.
Gli avvocati hanno annunciato il ricorso e per questo l’attrice potrà uscire con una cauzione di 75 mila dollari. Per lei è la quarta condanna dal 2007. La giudice, Stephanie Sautner, pur riducendo i capi di imputazione da reato grave a condotta disdicevole, ha apostrofato l’attrice dicendo che avrebbe dovuto restituire la collana non appena le è stato chiesto.
La Lohan, invece, che il 22 gennaio scorso era uscita dal negozio con al collo il gioiello filmata dalla sicurezza, ha restituito il maltolto solo quando la polizia ha minacciato di perquisire la sua abitazione.
Delle 480 ore di lavori socialmente utili 360 vedranno la giovane attrice lavorare in una comunità di donne senza tetto di Los Angeles «Per tastare da vicino – ha detto la giudice – come vivono le donne in stato di bisogno». Per il resto delle ore Lindsay Lohan lavorerà nell’obitorio di Los Angeles.

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Totò – I tartassati

Scena splendida del film del grandissimo Totò “I tartassati” in cui… il signor Pezzella (Totò) insieme al suo consulente (Louis De Funes) rubano con astuzia la valigetta del maresciallo Topponi (Aldo Fabrizi), contenente i documenti per l’accertamento del signor Pezzella. Entrati in un bar, fingerà di sentirsi male e..

 

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Vallanzasca Renato

Renato Vallanzasca

“C’è chi nasce sbirro, io sono nato ladro”.
Parola di Renato Vallanzasca, personaggio complesso e contraddittorio di indiscutibile fascino. Un fascino torbido e respingente, ma testimoniato anche dalle centinaia di lettere che il “bel Renè”, com’è stato soprannominato, riceve tuttora in carcere.
Nato nel capoluogo lombardo il giorno di San Valentino, 14 febbraio del 1950, a metà anni ’60 è già un capetto rispettato della Comasina. In breve tempo grazie a rapine e furti è pieno di soldi tanto da permettersi un alto tenore di vita e una casa prestigiosa in piena Milano, che condivide con la sua compagna.
Da qui, avvalendosi di un carisma da tutti riconosciuto, guida la sua banda che già dalla fine degli anni ’60 aveva procurato guai e commesso omicidi in tutta la Lombardia.
All’epoca Vallanzasca era un ventenne di piacevole aspetto che aveva già avuto a che fare precocemente con la legge. Già a otto anni infatti si rese protagonista di un episodio particolare, avendo liberato gli animali di un circo, questo gli costò il carcere minorile (il famigerato “Beccaria”), primo contatto con quella che sarà la sua futura dimora. Il sipario su di lui comincia lentamente a calare il 14 febbraio 1972 quando viene arrestato solo una decina di giorni dopo una rapina ad un supermercato. Resta in carcere per quattro anni e mezzo (intanto la sua compagna, a piede libero, partorisce un figlio).
Partecipa a numerose rivolte, ma ovviamente per lui la cosa più importante è l’evasione. Continua a leggere

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Furto di rame

22 Aprile 2011
San Cataldo (Lecce) – Ignoti in azione nella notte nell’impianto di depurazione ‘Ciccio Prete’ di San Cataldo. Di mira il depuratore delle acque nere, nel quale è stato sventato il furto di cavi in rame, e quello adiacente, dove, pare, che il colpo sia andato a segno. Un tentato furto e un furto, forse, riuscito nella notte all’interno del depuratore che sorge all’ingresso di Lecce, sulla statale che conduce verso San Cataldo e nel quale confluiscono le acque reflue delle zone industriali di Lecce e Surbo. Ad accorgersi che qualcosa non andava nell’impianto, l’istituto di vigilanza Alma Roma, presso il quale è giunta la segnalazione che il sistema d’allarme del ‘Ciccio Prete’ era stato disattivato. Giunta sul posto, la pattuglia ha notato che il cancello automatico era fuori uso e che l’intero sistema era stato manomesso. I ladri sarebbero quindi riusciti a entrare indisturbati dalla parte posteriore, probabilmente facendosi strada attraverso un varco nel muro di cinta per tentare di rubare i cavi in rame. Ma il colpo sarebbe sfumato, grazie all’intervento dei vigilanti.
Il furto dell’ “oro rosso” sarebbe andato a segno, invece, nel depuratore adiacente, quello che gestisce la risorsa idrica della zona industriale, non controllato dall’istituto “Alma Roma”. Dopo l’allarme, intorno all’una, sul posto sono giunti gli agenti della squadra mobile di Lecce, insieme a quelli della scientifica. Qui, gli uomini della polizia hanno constatato il furto di rame, ancora in corso di quantificazione, anche se non notato alcun segno di effrazione. Al momento, quindi, si indaga per ricostruire la vicenda. La manomissione dei depuratori potrebbe ora causare il malfunzionamento dell’impianto, con la possibilità di far confluire reflui in mare. Sarebbe un grave danno ambientale.

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Clonato bancomat del procuratore Lepore

20 aprile 2011
Napoli – Il procuratore di Napoli Giovan Domenico Lepore: “Clonata anche la mia card”.
Una banda che clona i bancomat sta facendo terra bruciata a Napoli, e venerdì scorso è tornata in azione al Vomero. Incuranti dei sistemi di videosorveglianza, hanno installato almeno una decina di skimmer e in poco più di un’ora, sono state centinaia le carte bancomat e le carte di credito clonate.
Polizia postale, carabinieri e Guardia di finanza seguono la pista di un’organizzazione di cittadini slavi che, con uno strumento che decritta gli algoritmi, riescono a leggere le ultime operazioni fatte ad uno sportello Atm (bancomat), e tra queste anche il saldo.
Il tutto, inserendo la banda magnetica su cui è stata trascritta la memoria di quella copiata in un qualunque telefono, anche pubblico, dotato di display. Con questo sistema i delinquenti individuano i conti più sostanziosi. I dati sono poi inviati in Usa dove c’è la centrale.

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