Furto di rame

22 Aprile 2011
San Cataldo (Lecce) – Ignoti in azione nella notte nell’impianto di depurazione ‘Ciccio Prete’ di San Cataldo. Di mira il depuratore delle acque nere, nel quale è stato sventato il furto di cavi in rame, e quello adiacente, dove, pare, che il colpo sia andato a segno. Un tentato furto e un furto, forse, riuscito nella notte all’interno del depuratore che sorge all’ingresso di Lecce, sulla statale che conduce verso San Cataldo e nel quale confluiscono le acque reflue delle zone industriali di Lecce e Surbo. Ad accorgersi che qualcosa non andava nell’impianto, l’istituto di vigilanza Alma Roma, presso il quale è giunta la segnalazione che il sistema d’allarme del ‘Ciccio Prete’ era stato disattivato. Giunta sul posto, la pattuglia ha notato che il cancello automatico era fuori uso e che l’intero sistema era stato manomesso. I ladri sarebbero quindi riusciti a entrare indisturbati dalla parte posteriore, probabilmente facendosi strada attraverso un varco nel muro di cinta per tentare di rubare i cavi in rame. Ma il colpo sarebbe sfumato, grazie all’intervento dei vigilanti.
Il furto dell’ “oro rosso” sarebbe andato a segno, invece, nel depuratore adiacente, quello che gestisce la risorsa idrica della zona industriale, non controllato dall’istituto “Alma Roma”. Dopo l’allarme, intorno all’una, sul posto sono giunti gli agenti della squadra mobile di Lecce, insieme a quelli della scientifica. Qui, gli uomini della polizia hanno constatato il furto di rame, ancora in corso di quantificazione, anche se non notato alcun segno di effrazione. Al momento, quindi, si indaga per ricostruire la vicenda. La manomissione dei depuratori potrebbe ora causare il malfunzionamento dell’impianto, con la possibilità di far confluire reflui in mare. Sarebbe un grave danno ambientale.

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