Rapinato consigliere del Pdl

28 ottobre 2011
Chirignago (Ve) – Una rapina mirata, quello avvenuta la notte scorsa ai danni di Antonio Cavaliere. Il consigliere comunale del Popolo della Libertà si trovava nella sua casa di via Fratelli Cavanis e stava dormendo insieme alla moglie Renata: alle 3.40 qualcuno ha forzato la finestra del piccolo bagno e si è introdotto nell’appartamento. Dopo aver messo a soqquadro salotto e cucina, è salito al primo piano, dove si trovano un secondo bagno e le stanze da letto. Qui ha continuato ad agire indisturbato, forse dopo aver somministrata una minima dose di sonnifero agli inquilini, entrando in ciascuna camera e asportando i cassetti dei comodini per poi portarli di sotto e valutarne con calma il contenuto. Mentre tornava di sopra, dove aveva dimenticato un cofanetto, si è però trovato di fronte il padrone di casa.
«Era alto, vestito di nero e con il volto coperto da un passamontagna – racconta Cavaliere – Non ha detto una parola, brandiva in mano un piede di porco con il quale mi ha minacciato più volte, finché ho gridato che stava arrivando la polizia ed è scappato. Quando sono sceso per inseguirlo, i miei indumenti, le mie borse e tutto il contenuto dei cassetti erano sul pavimento». Il ladro era riuscito a individuare la giacca del consigliere, dalla quale aveva estratto il portafoglio che conteneva i soldi della campagna di tesseramento che Cavaliere avrebbe versato il giorno dopo sul conto corrente del Pdl: 2.500 euro in contanti. Prelevati anche due orologi Swatch e le chiavi dell’autovettura, una Toyota Rav 4, che fortunatamente è rimasta parcheggiata in garage. Anche se esclude l’ipotesi di una motivazione politica dietro il gesto della rapina, Cavaliere è convinto che il responsabile sia qualcuno che lo stava osservando. Qualcuno che conosce il suo ruolo politico e che sapeva che in questi giorni si stava effettuando il tesseramento, che aveva capito che sarebbe girata una discreta quantità di contanti. «Per fortuna ce li siamo divisi – continua – Io ho preso 250 tessere per alleggerire il segretario della responsabilità. L’indomani li avrei versati come faccio sempre. E proprio stanotte qualcuno è entrato in casa mia per derubarmi». Cavaliere, intanto, dopo aver denunciato il fatto, si recherà in banca dove dal suo conto personale verserà al partito la somma equivalente a quella sottratta.

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« E’ più criminale fondare una banca che rapinarla »
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