Rapinata la moglie di uno sbirro

5 luglio 2011
Bologna – Stava fuggendo in Francia, per poi tentare, forse, di rientrare in Tunisia, l’autore della violenta rapina che giovedì scorso, a Bologna, ha avuto come vittima la moglie di Fabio Bernardi, dirigente della squadra Mobile del capoluogo emiliano. L’uomo, 36 anni, tunisino di Sfax con alle spalle molti precedenti soprattutto per droga, è stato arrestato ieri sera alla stazione di Genova, a bordo di un treno diretto a Ventimiglia, con le accuse di rapina aggravata e lesioni personali. La donna era stata picchiata brutalmente, riportando un trauma cranico e varie ferite alla testa, medicate in ospedale e guaribili in 10 giorni. L’aggressione era avvenuta verso le 19.30 in via della Bova, un vicoletto nei pressi della caserma di polizia Smiraglia di via Cipriani, zona Lame. La moglie del dirigente, una quarantacinquenne, era stata raggiunta alle spalle da un uomo con il volto coperto da un casco, che aveva cercato di scipparla.
Alla reazione della donna, il rapinatore l’aveva scaraventata a terra e presa a pugni in testa. La rapina era stata interrotta da un agente del commissariato Due Torri, in quel momento fuori servizio: il poliziotto era intervenuto riuscendo a mettere in fuga il bandito, salito su uno scooter dove l’attendeva un complice, dopo avere gettato a terra il casco e la borsa appena trafugata.
Da alcune impronte digitali trovate sul casco gli agenti della Mobile hanno identificato il rapinatore, conosciuto con diversi ‘alias’. Nei giorni successivi i poliziotti hanno ritrovato lo scooter, un Piaggio Liberty risultato rubato, usato dai banditi per fuggire e, nella circostanza, hanno denunciato per ricettazione un altro marocchino che lo aveva in uso. L’uomo è risultato estraneo alla rapina, ma sulla rubrica del telefonino aveva il numero del ricercato. Gli investigatori hanno rapidamente ottenuto dal Pm Francesco Caleca, titolare dell’indagine, l’autorizzazione a intercettare l’apparecchio, che è stato localizzato nelle campagne di Parma.
Domenica hanno potuto ascoltare una conversazione fra il tunisino e un’amica, alla quale l’uomo ha confidato di essere ricercato per una brutta rapina fatta a Bologna e di essere intenzionato a fuggire in Francia. Lunedì il cellulare è stato nuovamente localizzato a Lambrate, nel milanese, in movimento verso la Liguria e alle 20.30 l’uomo è stato bloccato, in stazione a Genova, dalla squadra Mobile della città ligure. Le indagini proseguono per identificare anche il complice.

Informazioni su Uhuru

« E’ più criminale fondare una banca che rapinarla »
Questa voce è stata pubblicata in Anche i ricchi piangono e contrassegnata con , , , , , . Contrassegna il permalink.

Una risposta a Rapinata la moglie di uno sbirro

  1. Uhuru scrive:

    Per scelta non inserisco le notizie che parlano di scippi ma questa volta faccio un’eccezione! Non ho empatia nei confronti della moglie di uno sbirro. Per di più questo non è neanche uno sbirro semplice ma è un dirigente della squadra mobile. Forse qualcuno penserà che sono una moralista del c….o. Non mi sento moralista, credo di fare delle scelte in base alle mie emozioni ed al mio pensiero. Questo blog spesso mi da una visione del mondo diversa da ciò che vedo tutti i giorni con i miei occhi. Quando riguardo questo blog è come se vedessi un’altra realtà, una realtà “sotteranea”, e mi piace vederla come una sfida nei confronti dei potenti :”tremate perchè non tutti abbassano la testa ma c’è chi… ci prova e a volte riesce a fottervi!” In questa mia visione romantica del mondo …perchè devo distruggerla con uno che per esempio fa del male ad un vecchietto? Lo so che non è “tutto o nero o bianco” ma nella mia testa e nel mio cuore ho ben chiaro chi è per me un nemico e solo lui voglio colpire. La violenza non mi piace ma è necessaria, non si può farne a meno ma voglio avere le idee chiare su chi la deve subire e chi no.

I commenti sono chiusi.