Bonnie & Clyde
« Questa è la signorina Bonnie Parker. Il mio nome è Clyde Barrow. Di solito rapiniamo banche… »
Bonnie Elizabeth Parker (Rowena, 1º ottobre 1910 – Black Lake, 23 maggio 1934) e Clyde Chestnut Barrow (Ellis County, 24 marzo 1909 – Black Lake, 23 maggio 1934) sono stati criminali statunitensi. Insieme, costituirono una famosa coppia di fuorilegge dell’America rurale degli anni 1930. La loro storia è stata raccontata dal regista Arthur Penn nel film del 1967 Gangster Story.
Biografie
Bonnie Parker era la seconda di tre figli: a quattro anni perse il padre Charles, muratore. La madre Emma Krause decise di trasferirsi on i figli a Dallas; le loro condizioni economiche erano precarie. Nonostante tutto, Bonnie ottenne ottimi risultati negli studi: vinse un concorso letterario e venne incaricata di scrivere i discorsi per i politici della città. È stata descritta come una donna intelligente e di spiccata personalità, volitiva e attraente anche se di bassa statura (era alta circa un metro e mezzo). Nel 1926, all’età di 16 anni, sposò Roy Thornton ma le nozze ebbero breve durata: solo tre anni di matrimonio i due si separarono, anche se la coppia non divorziò mai (Bonnie il giorno della morte indossava ancora la fede nuziale). Roy venne arrestato per furto con scasso e morì nel 1937 durante un tentativo di evasione dal carcere.
Clyde Barrow nacque a Telico, sobborgo di Ellis County, quinto di sette o otto figli di una povera famiglia di agricoltori (non si conosce con sicurezza il numero esatto dei fratelli di Clyde poiché non tutti vivevano in casa).
Bonnie Parker a Clyde Barrow in un’istantanea scattata fra il 1932 ed il 1934 quando le imprese criminali dei due erano dirette contro banche e negozi situati nello stato dell’Arkansas. Il primo arresto a cui fu sottoposto risale al 1926, e fu dovuto al tentativo di fuga quando la polizia lo fermò per non aver restituito un’automobile presa a noleggio. Il secondo arresto vide coinvolto anche il fratello di Clyde, Buck: l’accusa, in quel caso, fu quella di furto di tacchini. In entrambi i casi, è possibile che Clyde avesse agito per necessità, senza intenti criminosi. Tra il 1927 e il 1929 le sue attività erano scassinare casseforti e rubare automobili. Conosciuto soprattutto per furti alle banche, si concentrò su piccoli colpi, come rapine in negozi o in stazioni di rifornimento. Il suo obiettivo sembra fosse quello di vendicarsi del sistema carcerario del Texas per gli abusi subiti durante i periodi di detenzione scontati.
L’incontro
Esistono diverse versioni della storia che descrive il primo incontro tra Bonnie e Clyde. La più conosciuta è che si fossero incontrati in un bar, dove Bonnie lavorava come cameriera. Secondo la più attendibile, invece, Clyde e Bonnie si conobbero nel gennaio del 1930, a casa di un’amica comune. Bonnie non era andata a lavorare per assistere l’amica che si era rotta un braccio; Clyde era arrivato a casa della ragazza mentre Bonnie stava preparando della cioccolata calda. Qualunque sia la verità, è certo che si trattò di un “colpo di fulmine” per entrambi e molti sono concordi nel sostenere che Bonnie seguì Clyde per amore, rimanendo una compagna fedele durante la loro vita criminale e considerando le morti a cui assistette come inevitabili.
Fuorilegge
Clyde sopravviveva rubacchiando dove capitava ma quando, durante una rapina, il proprietario del negozio venne ucciso, la sua situazione peggiorò notevolmente: con un omicidio alle spalle, il suo destino era segnato. Fra l’ergastolo o la fuga, Clyde scelse la seconda alternativa. Insieme a Bonnie iniziò la loro nuova vita: rapine a mano armata, furti e spostamenti continui.
Braccati dalla polizia, Bonnie e Clyde rubavano macchine e, per far perdere le loro tracce, cambiavano spesso targa rubandola da altre macchine. L’avvenire dei due amanti era segnato: essere giustiziati o perdere la vita durante una delle sparatorie in cui spesso venivano coinvolti, cosa di cui erano entrambi coscienti. In meno di due anni, Clyde aveva ucciso nove poliziotti e diversi civili. Il 22 marzo 1933, Buck, il fratello di Clyde, usufruì di un’amnistia e venne scarcerato. Uscito dal carcere, raggiunse i due portando con sé la moglie Blanche. Contraria a questo tipo di vita, quest’ultima cercò di riportare il marito sulla retta via, ma senza esito: nel 1933, durante una sparatoria nello Iowa, Buck venne colpito alla testa da due proiettili e morì poco dopo in ospedale, vittima di complicazioni polmonari. In seguito, Blanche sarà arrestata e condannata a dieci anni di carcere. Della banda faceva parte anche Henry Methvin, che rimase profondamente segnato dalla morte di Buck; in cambio della sospensione delle accuse a suo carico, con l’aiuto del padre e della polizia, organizzò un agguato contro i suoi compagni.
L’epilogo
Il 23 maggio del 1934, nascosti lungo una piccola strada della Louisiana, Methvin e i poliziotti attesero la macchina di Bonnie e Clyde. Come esca, il padre di Henry aveva accostato il suo furgone lungo la strada e quando Clyde rallentò per vedere cosa fosse successo, i poliziotti aprirono il fuoco. Bonnie e Clyde rimasero uccisi: lei aveva 24 anni, lui 25. All’interno dell’auto vennero ritrovate quindici targhe di immatricolazione, numerosi fucili automatici e semiautomatici, pistole e oltre 3.000 proiettili. Sulla carrozzeria vennero contati 167 fori di proiettile. I due furono sepolti entrambi a Dallas: Clyde nel Western Heights Cemetery e Bonnie nel Crown Hill Memorial Park. Loro avrebbero voluto essere seppelliti fianco a fianco, ma la famiglia Parker non lo consentì. La madre di Bonnie voleva che l’ultimo desiderio della figlia di essere riportata a casa fosse esaudito, ma la folla che circondava la residenza non lo permise.
Sulla lapide che ricorda una ragazza morta a 24 anni, è inciso questo brano, tratto da una sua poesia:
« As the flowers are all made sweeter / by the sunshine and the dew / so this old world is made brighter / by the lives of folks like you. »
Traduzione:
« Come i fiori sono resi più profumati / dalla luce del sole e la rugiada / così questo vecchio mondo è più splendente / Grazie all’esistenza di persone come te »
Oltre 20.000 persone presenziarono al funerale di Bonnie, rendendo perfino difficoltoso per i Parker raggiungere il cimitero.
Bonnie e Clyde nella cultura. Il cinema si occupò direttamente di questa vicenda con il film Gangster Story del 1967, diretto da Arthur Penn, mentre il 29 gennaio 1937, a poco più di due anni e mezzo dalla morte di Bonnie e Clyde, uscì Sono innocente, film diretto da Fritz Lang con Henry Fonda e Sylvia Sidney, nel quale la fuga finale dei due coniugi è ispirata proprio a questa vicenda. Oltre che il cinema, anche la musica si è spesso interessata a quelle che sono considerate due icone statunitensi degli anni trenta. Al brano degli anni sessanta La ballata di Bonnie & Clyde (nell’originale The Ballad of Bonnie & Clyde), cantante da Georgie Fame (che raggiunse il primo posto nelle classifiche di vendita nell’aprile del 1968[1]), si contano altre tre canzoni – di tempi più recenti – segnatamente riconducibili al rap americano: Me And My Girlfriend, di Tupac Shakur; Bonnie And Clyde, di Eminem, del 1996, e Bonnie And Clyde di Jay-Z e Beyonce del 2003 (quest’ultima inoltre contiene lo stesso ritornello di “Me And my Girlfriend” di Tupac); anche Syria feat. Francesco Bianconi ha dedicato una canzone a Bonnie & Clyde. Ricordiamo inoltre la canzone Bonnie & Clyde scritta da Serge Gainsbourg e da lui cantata insieme a Brigitte Bardot. A Bonnie e Clyde sono stati dedicati anche spettacoli teatrali e televisivi ispirati al tema.
Tratto da: http://it.wikipedia.org/wiki/Bonnie_e_Clyde
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