Bravi ragazzi al dopo partita

3 marzo 2009
Torino -Si chiama “bravi ragazzi”, con chiaro riferimento al noto film di Scorsese, il gruppo di ultrà juventini tra le cui file militavano tre pregiudicati torinesi, tutti residenti in zona Vallette, recentemente arrestati per rapina. E con i “bravi ragazzi” del film, i nostri avevano in comune il codice etico incentrato sulla violenza e sullo spregio per il pericolo, e lo hanno dimostrato in oltre 20 colpi messi a segno in altrettanti istituti di credito distribuiti tra Liguria, Piemonte ed Emilia Romagna (14 le rapine accertate sul suolo piemontese). Colpivano il lunedì, dopo le partite, o anticipavano al venerdì per seguire la squadra in trasferta. Funzionava così il loro gioco: facevano piccoli, rapidi sopralluoghi senza fare caso ai sistemi di sicurezza e senza curarsi della facilità di fuga, del traffico o dell’affollamento della banca, poi entravano, a volto scoperto, armati solo di temperini che spesso non hanno neppure avuto bisogno di estrarre; bastavano le aggressioni verbali e a mano libera, qualche spintone ai dipendenti e tutti si comportavano a dovere. Pochi minuti, e i tre si ritrovavano in fuga su autovetture prese in affitto o in prestito, una busta piena di contante in tasca. Le autorità ritengono che il bottino delle rapine (stimato per circa 140 mila euro, la maggior parte dei quali non sono stati recuperati) fosse utilizzato dai tre per finanziarsi le trasferte.

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