Poste devastate

10 dicembre 2009
La Loggia (To) – L’ammontare del bottino: 20mila euro. L’obiettivo era ghiotto e gli autori del furto gente bene informata. L’ufficio postale di via Tetti Aiassa è sufficientemente isolato, di telecamere non ce n’è neppure l’ombra e la caserma dei carabinieri più vicina si trova a Vinovo. Con ogni probabilità si tratta di una gang di professionisti, attrezzati con scanner sintonizzati sulle frequenze delle forze dell’ordine per conoscere la posizione delle pattuglie in servizio notturno. Pochi minuti dopo le 4 sono entrati in azione superando il cancelletto che si affaccia sul cortile e si sono messi al lavoro di fronte al “postamat”. La tecnica dovrebbe essere sempre la stessa, pericolosa ma efficace. Qualcuno ha praticato un foro nella parte anteriore del distributore automatico introdu­cendo una cannula collegata alle bombole di ossigeno e acetilene, una miscela esplosiva che viene innescata con un contatto elettri­co.
Contemporaneamente i complici hanno abbattuto la porta a vetri antisfondamento posizionata sul retro con una mazza da muratore. I due pannelli spessi 3 centimetri non hanno impedito ai ladri di penetrare negli uffici e alle 4,10 c’è stata l’esplosione. Un botto pazzesco. Lo sportello posteriore (blindato, ndr) del postamat è stato scaraventato a parecchi metri di distanza e ha distrutto la scrivania su cui è atterrato. Parte della vecchia controsoffittatura in lamiera è crollata, ma detriti e calcinacci non hanno certo fermato i ladri.
L’allarme era ormai entrato in funzione, c’era pochissimo tempo a disposizione, ma nel giro di qualche istante sono riusciti a impadronirsi di tutto il contante, che dovrebbe aggirarsi attorno ai 20 mila euro, scegliendo di portarsi via direttamente i cassetti. Poi sono spariti come fantasmi in mezzo alla nebbia fittissima che ieri mattina avvolgeva la periferia di La Loggia. I carabinieri sono arrivati in un attimo, ma in via Tetti Aiassa hanno trovato ben poco. Giusto la mazzetta utilizzata per sfondare la porta a vetri e un paio di pinze!

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