Furto nella Città Proibita

11 maggio 2011
Pechino – Ha toccato l’orgoglio cinese il furto di alcune opere dal museo all’interno della Città Proibita di Pechino, scoperto lunedì mattina e per il quale la polizia cinese ha fermato un sospetto che somiglia al ladro immortalato nei video di sicurezza. Il vice ministro della pubblica sicurezza, Zhang Xinfeng, ha annunciato il lancio di una campagna di otto mesi in 17 province e regioni per reprimere il «crimine dilagante» che può minacciare la sicurezza dei beni culturali statali. E sulla rete si è sviluppata la caccia all’uomo: in molti siti con le foto degli oggetti rubati si chiedono notizie del ladro, si chiede di non comprarli e di denunciare il responsabile del furto. Sono sette i reperti rubati dal museo della città proibita che facevano parte di una collezione del museo Liangyi di Hong Kong, a Pechino per una mostra temporanea.
Due oggetti sono stati recuperati, e presentano alcune rotture. Si tratta per lo più scatole d’oro o argento decorate con gemme di vario tipo. Gli esperti del museo di Hong Kong hanno smentito che si tratti di un valore di un miliardo di yuan (circa 136 milioni di franchi) ma certamente almeno di diverse decine di milioni di yuan. Secondo le prime ricostruzioni, un uomo è entrato nella notte tra domenica e lunedì nel museo.
Un custode ha detto di aver bloccato una persona alle 22.30 di domenica e questa non ha saputo fornire spiegazioni sulla sua presenza, ma è riuscita a scappare quando il custode ha chiamato la polizia. Al mattino, all’apertura del museo, è stato scoperto il furto.
Fang Naìen, un portavoce del museo di Pechino, ha detto ai giornalisti oggi in conferenza stampa di essere molto «triste per l’accaduto» ed ha offerto le proprie scuse, sottolineando come il furto rivela che la sicurezza all’interno del museo «ha dei problemi» ammettendo che la gestione del museo «abbia una responsabilità per l’incidente».
Furti in musei, come quello di domenica nella Città Proibita, sono rari, i crimini del passato riguardavano principalmente tombaroli. L’ultimo furto al museo della Città Proibita risale al 1991. Dopo questo episodio le misure di sicurezza erano state rafforzate. Il ministero si è affrettato ad emanare una circolare per migliorare la sicurezza sui reperti archeologici e culturali, decidendo di realizzare una banca dati online.
In una campagna contro i furti di opere d’arte, dal dicembre 2009 al giugno 2010, sono state arrestati 787 presunti ladri, recuperati 71 anelli e altre 2’366 opere d’arte rubate. Circa 387 casi di furti di oggetti sono stati segnalati alla polizia nel 2010, in calo del 21% rispetto all’anno precedente, secondo le statistiche della polizia.

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